
Sono 3000 gli addetti in provincia di Foggia per il gioco legale. 117 le agenzie e i corner e 159 le sale. Mentre le Asl pugliesi si apprestano ad organizzare in ciascuna provincia gli Stati generali contro il gioco d’azzardo e il gioco on line finisce in una mega inchiesta per infiltrazioni dei clan mafiosi, oggi c’è stata una mobilitazione dei lavoratori della sale gioco e degli esercizi commerciali in sit-in dinanzi la Prefettura di Foggia.
Angelo Sgobbo, Segretario Generale FISASCAT CISL è stato netto. “Il riordino del settore è l’unico vero rimedio contro le dipendenze. Il proibizionismo illogico della Regione Puglia non aiuterà a sconfiggere la ludopatia. Dando seguito alla vertenza nazionale e regionale, la Fisascat intende avviare nella provincia campagne di mobilitazione dei lavoratori operanti nel settore del gioco legale, per continuare a sostenere le proprie rivendicazioni per un riordino sostenibile del settore da un lato e per aprire un tavolo di confronto con gli enti regionali e un tavolo nazionale al MISE”.
“È solo attraverso un confronto aperto e chiaro si può produrre una normativa affidabile che persegua il giusto obiettivo della tutela sociale senza causare traumi occupazionali – afferma Angelo Sgobbo, Segretario Generale della FISASCAT di Foggia – Noi organizzazioni sindacali siamo d’accordo sull’importanza di una efficace educazione al gioco misurato che contrasti e faccia da prevenzione e riduzione al rischio della dipendenza da gioco. Ma, come abbiamo sottolineato nel documento inviato al Presidente della Regione Puglia Emiliano e al Ministro del Lavoro di Maio, non crediamo che il proibizionismo, attraverso un distanziometro o la riduzione degli orari di apertura, rappresenti la panacea di una piaga sociale e sanitaria. L’entrata in vigore della legge regionale, dopo una proroga semestrale, aprirà nel 2019 uno scenario devastante sul piano occupazionale e sociale – aggiunge Sgobbo – con migliaia di lavoratori senza occupazione e migliaia di famiglie senza reddito, creando contemporaneamente un aumento delle attività illecite o online”.
Se la legge regionale andrà in porto molte attività dovranno spostarsi in periferia o in piccole cittadelle del gioco. “Siamo convinti che la ludopatia sia una piaga sociale, ma noi chiediamo un tavolo concertativo al Ministro Di Maio”.
Per i rappresentanti di A.stro, l’associazione di categoria delle sale scommessa, la legge regionale, che prevede almeno 500 metri di distanza tra sale giochi e luoghi sensibili, di fatto espelle il gioco legale. “Il cosiddetto “distanziometro” non serve a prevenire la ludopatia, così come nelle intenzioni della Regione; si tratta solo di nascondere la polvere sotto il tappeto”.