
Dal 9 gennaio 2019 col nuovo orario invernale, potrebbe non esserci più il treno veloce, il Frecciargento per Roma, in partenza da Foggia alle 5 del mattino a arrivo a Roma Termini alle 7.42. Sul sito di Trenitalia si possono acquistare i biglietti fino all’8 gennaio. Stessa sorte anche per il treno diretto da Bari per Roma voluto dal sindaco Antonio Decaro delle 6.24.

Due treni aggiuntivi, in sperimentazione, che costano più di 2 milioni di euro, ma che per motivi diversi sembrano antieconomici per l’azienda. Quello barese viaggia quasi sempre con più di un terzo dei posti vacanti, quello foggiano sconta l’handicap di essere troppo mattutino, soprattutto per chi non parte dal capoluogo dauno. Solo persone molto motivate all’arrivo a Roma entro le 8 decidono di salire a bordo. Tanti soprattutto tra i professionisti scelgono la strada per la moderna stazione di Afragola, che raggiungono in auto e da cui partono per la capitale ad un orario più comodo e con più frequenza.
Abbiamo fatto una verifica, come se volessimo acquistare un biglietto per domani mattina. Da Bari e da Foggia in classe economica. In carrozza 5, in categoria economy, ben 24 posti su 66 disponibili sono liberi sul treno diretto barese per la capitale. Su quello foggiano che parte all’alba alle ore 5 su 66 posti solo 6 sono liberi, segno che la stazione di Foggia non solo ha una maggiore ricettività, ma che un treno che ferma nel beneventano e nel casertano ha più chance di riempirsi rispetto ad un mezzo che serve solo i cittadini di un singolo bacino di utenza. Fosse anche un bacino ampio e capoluogo di regione come Bari.

Questi ragionamenti sono ormai un must per il consigliere provinciale e comunale Pasquale Cataneo, esperto di trasporti, che questa mattina a Palazzo Dogana ha tenuto una conferenza stampa sul parere approvato dalla commissione dei Lavori Pubblici della Camera sullo schema di contratto di programma 2017-2021 per la parte degli investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete Ferroviaria Italiana Spa, Rfi.
L’ex ministro Graziano Delrio aveva chiamato il piano “la cura del ferro”, ma l’attuale governo legastellato ha in animo di depennare gli investimenti considerati “inutili”. Già soppressa la stazione Hirpinia a Grottaminarda per l’alta capacità alta velocità, Bari-Napoli-Roma. Con il miliardo e mezzo risparmiato si provvederà alla progettazione alla realizzazione immediata della nuova linea ed elettrificazione della linea Avellino-Benevento. Molti portavoce pentastellati considerano un inutile spreco di suolo anche la seconda stazione di Foggia.

Il nuovo schema prevede maggiori finanziamenti per un importo pari a 13.925 milioni di euro, cui vanno sottratti 666 milioni di euro di finanziamenti stralciati, generando quindi un saldo incrementale pari a circa 13.259 milioni di euro. Secondo il governo va data priorità agli interventi di elettrificazione e all’applicazione di tecnologie zero emissioni al fine di sostituire i mezzi ferroviari ancora oggi alimentati a combustibili fossili privilegiando le parti di territorio che ne sono completamente sprovviste.
La commissione nei suoi indirizzi ha invitato a valutare la possibilità di revisionare il progetto in chiave Av/Ac al fine anche di conseguire ingenti risparmi in termini di costi pur mantenendo i benefici per l’utenza ed impiegare le some eventualmente liberate per migliorare la dorsale jonica calabrese.

“C’è disattenzione dei parlamentari M5S foggiani nei confronti dei temi dei trasporti e delle infrastrutture di Capitanata. Sull’Hub intermodale e sulla stazione Foggia Ten T manca all’interno dei parlamentari del territorio alcun tipo di interlocuzione. Cosa pensano dell’elettrificazione della Foggia Manfredonia? Auspico che visto che siamo ancora in fase di dibattimento in Commissione Lavori Pubblici si possa tornare a credere negli investimenti già stabiliti. Anziché dare attenzione solo per i Campi Diomedei e per le dune di 2 metri e mezzo, i parlamentari farebbero bene a lavorare per i trasporti. La loro attività non è stata all’altezza della situazione. Quello che si chiede e che Provincia e Comune hanno approvato è l’esatta antitesi del foggianesimo, perché la seconda stazione con un hub che possa connettere la Foggia Ten T anche all’aeroporto servirebbe un territorio molto più ampio della sola provincia di Foggia”, ha specificato l’eletto.
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