
“Il Domus è l’unica realtà trentennale che tiene botta, la sua chiusura rappresenta un grave danno per tutto il settore della notte di Capitanata. Per investimenti, costanza, continuità, longevità anche a livello nazionale, unione del team della famiglia D’Alessandro è un caso più unico che raro nel panorama italiano”. A parlare a l’Immediato è un addetto alla sicurezza dei locali, esperto della notte, che preferisce rimanere anonimo per non urtare la sensibilità dei vari operatori dopo il grave caso di cronaca che ha colpito la più importante discoteca foggiana.
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“Il Domus è sinonimo di movida e di divertimento a Foggia, quasi tutti hanno nei loro ricordi giovanili almeno una serata indimenticabile lì. Non c’ero e non posso giudicare e se anche ci fossi stato sarei stato dentro, quello che posso dire è che in questi ultimi anni l’ambiente della notte è molto più pulito come utenza. A parte questo episodio, c’è un decesso importante delle discoteche in tutta Italia. Hanno perso il 40% del volume di affari, che a Foggia è pari al -60%”.
Che significa che c’è un ambiente più pulito? “Oggi la discoteca pura non esiste quasi più, tutto si lega alle cene spettacolo, al food. Il bacino di utenza è più pulito, c’è la cena col divertimento. Non è necessario impasticcarsi come accadeva qualche anno fa con più frequenza. La notte ha perso smalto in Italia, c’è un ritorno alla musica commerciale, orecchiabile, alla dance anni Novanta, un grande revival degli anni del Festivalbar. Nicola Savino ha lanciato la trasmissione 90 Special. Sicuramente ci sono organizzatori che sanno trainare le masse, ma che non sono direttori artistici. Ma questo è un fenomeno italiano, non solo foggiano. Gli anni d’oro sono finiti, c’è una condizione generale di decesso delle strutture e del numero di serate, per questo il Domus è una rarità”.
Si balla di meno ovunque dalla Riviera a Milano fino al Salento e ci sono meno occasioni anche per flirtare, secondo l’operatore. “Addebito una buona parte di colpa ai social network, prima per corteggiare una ragazza dovevi metterti a specchietto in discoteca, ora basta una chattata su messenger o su whatsapp, puoi evitare di incontrarla al Domus. I social hanno generato nuovi lavori, ma ne hanno anche ridotti altri. Una celebrity oggi viene una volta sola e uno spazio campa con 20 foto da postare su Instagram per 3 mesi”.
A livello nazionale il Domus è molto ben inserita proprio per la sua continuità nelle decadi e per l’ottimo sbigliettamento. Nelle prossime settimane era atteso Malgioglio (il 10 novembre, ndr), mentre l’Histoire ha in serbo per il 31 ottobre una festa circense in occasione di Halloween. “Un locale si giudica dallo sbigliettamento, è facile portare la cover band, puoi anche tenere 2mila persone fuori, che ti fanno volume, ma non consumano, non hanno pagato. Il Domus è un’impresa seria e per ampiezza territoriale copre un territorio che va da Vasto a Foggia, fino a Cerignola. Tiene botta e fa molta selezione all’ingresso, non permette l’ingresso di pischelli, che possono essere motivo di disturbo se arrivano tutti insieme in comitiva. Dietro il brutto caso di sabato scorso c’è di certo un problema creato nella selezione dei ragazzi. C’è sempre una selezione accurata anagrafica insieme ad un bilanciamento della presenza femminile, perché è ovvio che laddove ci sono più donne il clima è meno rissoso. In linea di principio se c’è una parità d’utenza tra donne e uomini, nel locale ci saranno meno risse”.