130 firme di amministratori entro l’11 ottobre per proporre un proprio candidato presidente alle elezioni Provinciali del 31 ottobre. Questi i numeri e i tempi. Gli schieramenti sono ancora fluidi. Nel mezzo ci sono i civici di Leo Di Gioia, che hanno amministrato con Francesco Miglio insieme al Pd, esprimono il vicepresidente Rosario Cusmai e hanno ancora una posizione ambigua, resa plasticamente più fluida dal ruolo di uno dei loro eletti a Palazzo Dogana, Raimondo Ursitti, divenuto ormai dirigente agli Enti Locali della Lega. Accanto alla ubicazione del segretario generale della Fiera ci sono anche gli orientamenti di alcuni sindaci civici, che ormai strizzano l’occhio in maniera palese al centrodestra, come il primo cittadino di Candela Nicola Gatta.
Dovrebbe essere lui, il sindaco del Natale e dirigente nazionale di Confagricoltura, il nome che coagula tutti nel centrodestra in virtù del suo sostegno a Giandiego Gatta e Silvestris alle scorse politiche, sebbene Franco Di Giuseppe stia tentando di sponsorizzare Pasquale Sarcone di Ascoli Satriano.
Veto invece della Lega sul primo cittadino di Cerignola Franco Metta. “Metta vuole tornare a fare il civico del centrodestra, ma NcI, Lega e FdI insieme agli elettori di Fi non lo vogliono. La Lega non lo considera un profilo da sostenere. Per via della battaglia sulla legalità che fa Salvini”, rileva un leghista cerignolano.
Non mancano sul Gargano degli esponenti, legati a Franco Tavaglione, che credono che la Lega non abbia saputo giocare le proprie carte. “Avrebbe sin da subito dovuto mettere un proprio candidato al tavolo. Tavaglione sarebbe stato il primo presidente di provincia leghista del Sud”, è il commento.
Il giovane segretario provinciale Daniele Cusmai oggi ha preferito tagliare la legna nei boschi vichesi. “Il tavolo è saltato oggi, ma domani c’è. Per la griglia di partenza sono all’oscuro. Ho sempre ribadito che la Lega ci sarà se la coalizione avrà come valori la lealtà, la trasparenza e la voglia di un progetto serio. Non siamo fatti per sotterfugi segreti alle spalle degli altri”. Potreste proporre un vostro nome e andare da soli? “Se ci mettiamo di impegno riusciamo in tutto. Ovvio che per noi sarebbe l’estrema ratio”, osserva a l’Immediato.
In tale confusione appare neutro e civico anche Lino Monteleone sindaco di Torremaggiore, che ha l’appoggio di Puglia Popolare legata a Massimo Cassano. Proprio i Popolari di Rino de Martino, Paolo Mongiello e Leo Lallo sono convinti di poter giocare la partita da soli. “Abbiamo 128 firme per Lino Monteleone”, rilevano, con l’appoggio di tanti amministratori dei Monti Dauni a cominciare da Rino Lamarucciola.
“Non ci sono regole né metodi. Puglia Popolare a questo punto pensa seriamente di andare da sola. Noi non abbiamo vincoli di coalizione. Il centro destra non ha capito il valore aggiunto di Puglia Popolare. Non possiamo essere solo portatori di sangue. Poi non si vuole discutere in maniera più ampia quindi delle Comunali di Foggia, San Severo, Lucera, Troia ecc. Con Lega e Forza Italia separati in casa, ci usano come vogliono loro. A questo gioco non giochiamo. Ci sono altre proposte che vaglieremo, al momento crediamo alla reale possibilità di creare un momento di coesione e condivisione. Se questa apertura del nostro Movimento, che non ha vincoli di coalizione, dovesse incontrare ostracismi o veti a causa di cincischiamenti frutto di metodologie ormai superate dal cambiamento in atto, ci asterremo dal proseguire il dialogo”, è il commento netto di De Martino.
Rosario Cusmai non teme gli avversari. “Le nostre firme ce le abbiamo, dobbiamo incontrarci e decidere”.
A fine settimana Pd e civici dovrebbero rafforzare o al contrario stracciare la propria alleanza. È tutto ancora in forse. Così come anche la possibile candidatura a sindaco di Leo Di Gioia, meno certa di ieri, secondo i rumors. I momenti- elezioni provinciali e amministrative- nonostante tutti dicano che sono differenti, sono molto intrecciati.
È molto schietta alla nostra testata web la segretaria provinciale del Pd Lia Azzarone: “Non credo alla geometria variabile, Leo Di Gioia è un assessore regionale in quota al centrosinistra e non credo possa fare un’alleanza con la Lega, al netto di chi sarà il candidato presidente. Dobbiamo essere chiari sul perimetro. Noi siamo nel centrosinistra, mi sembra evidente. Il tema non è il nome, ma chi siamo. Chi ci sta dentro questo perimetro. Da parte nostra diciamo No ai sindaci del centrodestra e Metta è ormai un sindaco di centrodestra, per identità, storia e per il suo voto alle Politiche. Poi che ben venga se qualcuno del centrodestra vuole votare per noi, sono ben accetti. I civici con chi stanno? Secondo me stanno nel centrosinistra. Se qualche sindaco di centrodestra ci vuol votare, nessuno glielo può impedire”.
Rocco Di Brina, Michele Merla, Raimondo Giallella, Pier Paolo d’Arienzo, Giuseppe Nobiletti sono i nomi col simbolo che il Pd potrebbe schierare per la presidenza. “Siamo meglio organizzati, il Pd ha delle risorse spendibili, ce le abbiamo giovani meno giovani, esperti meno esperti, ci sono. Siamo in una alleanza, lo decideremo insieme. A fine settimana, abbiamo un’assemblea con tutti i nostri amministratori. Voglio trovare insieme a tutti gli altri una soluzione, sul tavolo ho una rosa di nomi che gli altri non hanno, questa è una certezza”.
Sembra escluso che il Pd possa sostenere Lino Monteleone di Puglia Popolare. “Non so chi sono i referenti di Cassano qui da noi. La politica è anche conseguenza, se decidi di stare con me in Regione stai con me anche nelle altre partite, non ti schieri a seconda del vento a favore”, è la battuta di Azzarone. Questo significa che i cassaniani devono far propria la proposta del Pd? “Io mi siedo al tavolo con pari dignità, l’arroganza non mi appartiene. Se c’è un sindaco che riesce a raccogliere nel centrosinistra più voti di quanti ne raccoglierebbe un sindaco del Pd, me lo indichino, ma non possono indicarci Franco Metta, perché è del centrodestra”.