A distanza di un anno si è tenuta questa mattina una riunione del coordinamento Rsa dell’Ugl Metalmeccanici con i relativi segretari provinciali di FCA – CNHI dell’area sud.
Un incontro teso ad analizzare la situazione generale del comparto industriale metalmeccanico e principalmente del settore automobilistico nelle Regioni meridionali d’Italia approfondendo, con i vari responsabili Uglm dei diversi siti, la situazione economica-produttiva. Non è mancata la verifica sullo stato di fatto degli stabilimenti Fca e CNHI con i loro andamenti produttivi, delle aziende dell’indotto.
Insieme al segretario provinciale dell’Uglm di Foggia, Maurizio Gatta e al segretario generale provinciale Gabriele Taranto la riunione ha visto la partecipazione dei massimi esponenti della federazione delle regioni Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria, Campania e segretari nazionali, nonché del Segretario Generale dell’Ugl metalmeccanici Antonio Spera.
L’anno che sta per chiudersi è stato molto importante per l’organizzazione sindacale. Lo stabilimento di Foggia in zona industriale è passato dalle 223 preferenze di 3 anni fa tributate all’Ugl a 373 preferenze pari a 5 delegati. Anche a Termoli, nonostante la presenza della Fiom nella compagine, l’Ugl è terza.
“Lo sforzo ha portato a questi ottimi risultati, frutto di una condivisione sindacale che sta ricadendo sul territorio”, ha detto Spera.
Gli aggiornamenti di questa mattina sono stati numerosi. Tra circa 15 giorni si concluderà la trattativa per la nuova piattaforma, la Fiom ha scelto di fare la sua strada, non accettando di stare nel nuovo contratto. “La loro è una piattaforma solo politica, non sono stati ancora nominati i quadri dirigenziali, hanno dei problemi all’interno. Noi da parte nostra abbiamo fatto della richieste di incontro a Fiat”.
Il nodo vero del futuro, dopo la morte del manager Sergio Marchionne, è la prima dismissione dei motori diesel, prevista per il 2022 con un -40% nella produzione in Europa, laddove invece negli States i diesel saranno ancora maggioritari.
“Sui commerciali non ci sono problemi, per Foggia ci saranno nuove assunzioni, oltre ai circa 100 lavoratori stabilizzati e agli altri richiamati”, ha spiegato Spera a l’Immediato. Nello stabilimento foggiano, che conta circa 1800 dipendenti, ogni anno si pensionano una cinquantina di operai. I pensionamenti potrebbero essere massicci con le novità apportate dalla manovra governativa e con la modifica della Legge Fornero. “Parliamo di uno stabilimento che ha una età media avanzata, la quota 100 potrebbe far uscire moltissimi lavoratori, un dato che potrebbe portare nuove assunzioni, perché i veicoli commerciali prodotti a Foggia non saranno inclusi nel discorso del superamento del diesel”.
Il segretario ha evidenziato le previsioni aziendali. Con le nuove tecnologie si immetteranno sul mercato dei motori commerciali che emetteranno meno del motore elettrico.
“È una partita tutta quanta aperta – ha sottolineato -. Ci sono diversi stabilimenti che perdono colpi, uno è quello di Avellino, dove per il 98% si produce diesel. Anche Termoli potrebbe perdere, così come il segmento meccanica di Mirafiori. Se ci sarà una rivoluzione sarà anche nei cambi. Termoli sta facendo un solo un turno, un turno dei cambi lo hanno spostato sui motori”. “Per fine mese dovremo avere 2 incontri fondamentali – ha annunciato Spera -, uno per le meccaniche e uno per Magneti Marelli, che ha raggiunto la saturazione in tutti gli stabilimenti”. Tramontata l’acquisizione da parte di Samsung, rimane il fondo americano che vuole acquistare tutto con il pacchetto compreso i 10mila dipendenti di Magneti Marelli, pronta a quotarsi in borsa come Ferrari.
Le incertezze del dopo Marchionne sono tante. “Per le carrozzerie lo stabilimento di Melfi resta il migliore. Pare individuata anche la nuova vettura che sostituirà la Punto con la nuova auto, la nuova Jeep Compass”.
Spera ha rassicurato i delegati. “Ad oggi non sappiamo quali modelli saranno assegnati agli stabilimenti. 2019-2022, questa è la piattaforma per il contratto. Dovremo tentare di fare uno sforzo, i conti sono a pareggio ed è giusto dare un incentivo sulla paga base. C’è anche il discorso dei discontinui, abbiamo dei reparti che non sono collegati con la produzione e non prendono maggiorazioni di turni. Anche i manutentori vanno inquadrati come gli altri. Come turnisti abbiamo quelle 8 ore fatte in alcuni stabilimenti, stiamo cercando di metterli in aggiunta. Sulla sicurezza sul luogo di lavoro è giusto fare una formazione più mirata. Questo è il quadro generale”.
A scuotere un po’ gli animi alcune proposte della Fim Cisl, su cui potrebbero Fismic e quadri aziendali, e che riguardano il “premio individuale”. “Chi decide chi ha diritto all’incentivo? Lo deciderà sempre il capo, sarà lui a scegliersi chi è più simpatico. Noi siamo contro”.
L’Ugl punterà a reintrodurre il fondo di solidarietà e sostegno e il rispetto delle comunicazioni delle chiusure estive. Entro il 30 aprile lo stabilimento dovrebbe comunicare le settimane di ferie, ma tale prassi non viene mai rispettata. In alcuni stabilimenti Fca gestisce tutte e 4 le settimane di ferie, non permettendo così la calendarizzazione delle ferie e della vita degli operai. Lo stesso dicasi per gli straordinari, usati ormai come lavoro standard. Si riposa solo 1 giorno a settimana, con domeniche festive inesistenti ridotte ad una al mese per la quasi totalità di lavoratori.
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