Non c’è pace per il biostabilizzatore di Foggia, nonostante lo stop della monnezza romana e le tonnellate decrescenti di rifiuti indifferenziati in entrata dalla provincia di Foggia, in virtù degli aumenti di raccolta differenziata, pur in presenza dei flussi turistici. I residenti e gli attivisti del Comitato Passo Breccioso denunciano con video e foto una situazione di emergenza ambientale, con i biofiltri non funzionanti e il percolato che fuoriesce dall’impianto, cadendo nei tombini e nei vasconi a rivoli. “Dal 12 agosto viviamo questa puzza e questo enorme inquinamento, con i camion che schizzano dappertutto il percolato che ristagna”, spiega a l’Immediato il presidente del comitato Domenico Morea, che possiede dei terreni al confine con le proprietà del Comune e di Amiu Puglia.
In piena estate è tornata alla carica anche la ditta il Tulipano, rappresentata dal legale Vaira, a cui manca solo il passaggio diretto alla strada per poter avviare i lavori per la realizzazione dell’impianto da gessi di purificazione per il trattamento di fanghi, che ha avuto l’ok ambientale dal Comitato Via della Provincia di Foggia. Gli ettari dove sorgerà il sito produttivo sono “ostacolati” da un suolo di due sorelle, le quali non vogliono cedere nella trattativa per la vendita. Nelle scorse settimane a far da negoziatore sui terreni che confinano col biostabilizzatore è arrivato anche il direttore Amiu per la sezione di Foggia, l’ingegner Ambrogio Giordano accompagnato dal referente della Tulipano con sede a Prato Raffaele Rosiello, per spingere le due proprietarie ad alienare il bene. “È arrivata una nuova lettera dell’avvocato Vaira sulla questione del Tulipano – aggiunge Morea, cugino delle due possidenti – mi chiedo a che titolo l’ingegner Giordano si sia presentato da noi, chi l’ha autorizzato? Non dovrebbe essere il Comune di Foggia a garantire che si abbiano compensazioni? Se Amiu è così convinta che si debba vendere può anche procedere a conferire un passaggio a Tulipano nella sua proprietà, ha tutto lo spazio per farlo”.