Botta e risposta tra l’assessora ai Servizi Sociali del Comune di Foggia Erminia Roberto e il neo capogruppo della Lega Antonio Vigiano. Ad un anno esatto da quel rimpasto di giunta mancato che avrebbe portato una esperta del welfare in quota civici CapitAmata nell’esecutivo di Landella, l’avvocato leghista, candidato sindaco in pectore per il partito di Matteo Salvini, torna sul suo cavallo di battaglia sociale.
Lo scontro a suon di comunicati tra Vigiano e Roberto
“ Il piano sociale di zona 2018 – 2020 non è stato discusso con i consiglieri comunali e segnatamente con la commissione socio-culturale, chiamata ad esprimere solo ultimamente il proprio parere a scatola chiusa e preconfezionata. I cittadini foggiani più bisognosi perché arrivare sempre in zona cesarini, se effettivamente così fosse come dicono, significa avere scarso senso di responsabilità e mancanza di rispetto per le fasce più deboli, che potrebbero subire la paventata perdita dei finanziamenti regionali nel caso in cui l’approvazione del piano sociale di zona non avvenisse nei tempi dettati, a quanto pare, dalla Regione Puglia. Se servisse a qualcosa, sarebbero da chiedere anche in questo caso, come in altri precedenti, le dimissioni o la defenestrazione dell’Assessore ai servizi sociali Erminia Roberto, che non merita alcun rispetto istituzionale, se è vero come è vero che a margine della riunione dei capigruppo tenutasi ieri ha avuto l’ardire di affermare che non è lei che doveva chiedere audizione alla commissione socio – culturale per il piano sociale di zona, ma nel caso era quest’ultima che, se voleva avere conoscenza di qualcosa, doveva convocarla”, ha scritto Vigiano.
Pronta la risposta della centrista che accusa il leghista di voler essere sempre “al centro dell’attenzione”. “Se il consigliere Antonio Vigiano sentiva così forte la voglia di intervenire nella stesura del Piano Sociale di Zona 2018-2020, avrebbe potuto partecipare alle riunioni organizzate nella sede dell’assessorato alle Politiche Sociali, visto che come ogni anno, tramite PEC, è stato regolarmente invitato- ha ribattuto Roberto- Ma forse aveva altro da fare. Avrebbe potuto sapere, ad esempio, come si è arrivati alla definizione del PSR attraverso i tavoli di concertazione con sindacati, associazioni ed il terzo settore per elaborare il Piano in base agli obiettivi che ci sono stati posti dalla Regione Puglia, come riportato dai verbali allegati al documento inviato a Bari. Interventi che riservano molta attenzione alle fasce deboli della popolazione, come i bambini ed i ragazzi diversamente abili, gli anziani non autosufficienti, con la definizione dell’assistenza domiciliare (SAD) e dell’assistenza domiciliare integrata (ADI), dal contrasto alla povertà fino all’accoglienza in strutture dedicate per i minori stranieri non accompagnati, per il quale abbiamo chiesto ausilio economico proprio agli uffici regionali,e che forse il consigliere Vigiano identifica meglio come ‘negri’ “.
L’amministratrice non le manda a dire: “Se fosse stato presente alle riunioni che hanno portato alla definizione del PSR 2018-2020, come hanno fatto altri consiglieri comunali, avrebbe saputo che Foggia è stata tra le prime città della Puglia ad aver presentato il Piano Sociale di Zona alla Regione Puglia che ha dato parere favorevole al documento, chiedendo di ottenere la delibera consiliare entro 30 giorni dalla data di approvazione, giunta lo scorso 17 luglio. È stata quindi prospettata l’idea di poter discutere del PSR nei Consigli comunali in programma il 30 e 31 luglio o comunque entro il 17 agosto. Alla sottoscritta certo non spaventa nemmeno l’ipotesi di discutere dell’argomento in pieno Ferragosto se ce ne fosse la necessità. Vale la pena ricordare, inoltre, che nei tre anni in cui il consigliere Vigiano è stato presidente della Commissione socio-culturale, sono stata convocata una sola volta, forse per mantenere incrinati i rapporti con la sottoscritta e cercare di arrivare a tutti i costi ad uno scontro politico, soprattutto a seguito del salto della quaglia passando da una lista civica poi subito abbandonata (e prima ancora dalla civica del sindaco Landella in cui è stato eletto solo grazie al premio di maggioranza) ad un’altra formazione politica”.
Si comincia, verso il 2019
Intanto partirà ufficialmente lunedì 30 luglio la campagna elettorale per le amministrative della Lega. Teatro della prima uscita pubblica? Naturalmente il Quartiere Ferrovia. Dopo l’ennesimo caso di violenza e insicurezza, i leghisti della segreteria provinciale e cittadina dalle ore 18 saranno in Viale XXIV Maggio per una mobilitazione. “Nello stesso giorno parte ufficialmente la nostra campagna elettorale per le comunali 2019 di Foggia, non la faremo partire da un palco ma da un luogo sacro che ormai è in preda al degrado e come sempre saremo presenti fra la gente”, scrivono i due segretari locali. Con loro sarà presente anche l’onorevole ed ex segretario regionale Rossano Sasso.
Non si placano però le polemiche sulla sostituzione di Alfonso Fiore col suo conseguente abbandono della Lega. Insieme a lui presto potrebbero essere fatti fuori tutti i primissimi uomini del vecchio Noi con Salvini, in particolare Franco Merafina di Cerignola. A lui l’organizzazione provinciale ha preferito Salvatore Zamparese, benché nella città mascaniana i risultati della Lega siano molto poco lusinghieri.
Con Fiore
Paolo Taurino, ex tesserato della Lega ed ex coordinatore di Brindisi ha inviato un messaggio di sostegno a Fiore, sollecitando Caroppo.
“Di fronte all’ennesima pugnalata alla Lega con Salvini, per mano di Andrea Caroppo, esprimo la mia solidarietà ad Alfonso Fiore, esponente e capogruppo del movimento a Foggia, letteralmente messo alla porta senza alcuna motivazione.
Parlo, purtroppo, per esperienza personale visto che ad oggi il mio commissariamento resta un mistero. A Fiore va tutta la mia personale stima per il lavoro svolto nel tempo. Lavoro che ha permesso il radicamento del movimento nel territorio di Foggia ma, che evidentemente, qualcuno intende smantellare. Mi riferisco non solo al neo segretario cittadino di Foggia, Gianfranco Fariello, il quale ha comunicato a Fiore la sua sostituzione senza “ giusta causa” o motivazione come capogruppo, in favore di Antonio Vigiano, ma al coordinatore regionale, quel Caroppo che probabilmente continua la sua corsa nel taxi della Lega. Dimentica, Caroppo, e quindi dimenticano quanti sono alla sua coorte, che prima o poi dovranno rendere conto delle pugnalate inferte al movimento e ai tesserati, persone per bene che non si riconoscono più in simili epurazioni. Di certo, eliminando i baluardi della Lega, condannerà il movimento a morte”, ha evidenziato Taurino.