Dalle barricate sotto la Camera di Commercio per il basso prezzo del grano al Parlamento col M5S e l’elezione del senatore Saverio de Bonis. È questa l’esperienza di GranoSalus che giovedì in Camera di Commercio, con Roberto Carchia, Rita Capaccio, Andrea Di Benedetto, la senatrice Gisella Naturale e il prof Alberto Ritieni, ha ripercorso, tra gli applausi e i soliti toni sovraeccitati e appassionati, le tappe del suo agire sindacale e politico, che hanno prodotto nella cittadinanza e nel mondo agricolo moltissima consapevolezza, tanto che alcuni temi, dalla Cun al glifosato, sono ormai patrimonio comune e vengono rivendicati anche da organizzazioni o da esponenti politici distanti dal mondo pentastellato e dagli agricoltori più ribelli.
L’associazione con i suoi articoli sul blog i Vespri e con la sua informazione sul Don, sul glifosato e sul grano estero importato massicciamente dai pastifici italiani ha fatto la storia recente della guerra del grano.
Saverio de Bonis dinanzi alla sottosegretaria all’Agricoltura, con delega alla filiera ortofrutticola, olivicola e cerealicola, Alessandra Pesce, ha ricordato i giorni della sua azione da libero cittadino impegnato insieme agli altri produttori in sala.
“Noi oggi siamo dentro le istituzioni- ha detto con orgoglio- ma non ho perso occasioni per porre domande disparate in commissione sui prodotti biologici. Il tema della qualità tossicologica è il nostro cavallo di battaglia, per poter far recitare agli agricoltori del Mezzogiorno un ruolo storico. Dobbiamo sforzarci con il cambiamento del M5S di far crescere il reddito delle imprese agricole. Quello del grano è un mercato molto concentrato dal lato della domanda di acquisto, abbiamo 4 competitor che detengono il 70% delle quote di mercato, pertanto è difficile portare avanti un’azione di contrasto sui temi della trasparenza. Il M5S è stata l’unica forza che seppur dell’opposizione con la legge istitutiva della Cun ad introdurre il principio della trasparenza agricola. Sono passati 2 anni dal decreto ma non siamo ancora riusciti a convocare le parti per poter addivenire ad un regolamento che disciplini la commissione”.
La griglia tossicologica è stata assunta dal precedente Governo, ma Saverio de Bonis ha preferito non attaccare Maurizio Martina. L’economia cerealicola può diventare una Ferrari dell’economia, a costo zero per lo Stato, con novità sotto il profilo sanitario inestimabile.
Una sorta di sovranismo agroalimentare. “Ho chiesto di poter avviare uno studio che dimostri come l’utilizzo di materie prime nazionali con determinate caratteristiche tossicologiche possa influire ed impattare positivamente sul bilancio sanitario dello Stato. Il nostro capo politico Di Maio ha parlato in tv di grano, di glifosato, è stata una grande soddisfazione, una grande gioia sentirlo citare i nostri studi, che hanno fatto maturare in Italia la consapevolezza sui residui, che speriamo possano essere pubblicizzati in etichetta, in modo che i consumatori possano scegliere”.
Una etichetta in cui si possano leggere i contenuti dei residui e la Cun, che “deve essere uno degli impegni principi”. Questi gli obiettivi a cui sta lavorando De Bonis. “Foggia è la sede naturale, vorremo che le controparti, anche attraverso una moral suation del Governo, superino le differenze in un confronto costruttivo perché il tema della redistribuzione dei redditi in agricoltura è importante”. De Bonis ha anche elogiato il capo di gabinetto del Ministro Gian Marco Centinaio è il dottor Luigi Fiorentino, artefice della primissima Cun nazionale, quella dei conigli. Insomma, i tempi sono maturi per la Cun a Foggia e c’è anche la forte spinta legastellata.