Contrasto a corruzione, fari puntati sull’Asl di Foggia: “Rotazione parziale degli incarichi”

I consiglieri del M5S Marco Galante e Rosa Barone hanno depositato un’interrogazione diretta al presidente/assessore alla Sanità Emiliano per ottenere risposte in merito a quanto scoperto analizzando la documentazione della ASL Foggia

I consiglieri del M5S Marco Galante e Rosa Barone hanno depositato un’interrogazione diretta al presidente/assessore alla Sanità Emiliano per ottenere risposte in merito a quanto scoperto analizzando la documentazione della ASL Foggia per quello che riguarda la normativa nazionale per la prevenzione ai fenomeni della corruzione. “Dai dati emergerebbe un’applicazione parziale e non omogenea della Legge 190 del 2012 che impone l’obbligo di rotazione degli incarichi all’interno della Pubblica Amministrazione o, in altri casi, la presenza di provvedimenti successivi che hanno vanificato gli effetti di rotazioni precedentemente poste in essere”.

“La rotazione – dichiarano Galante e Barone – è un atto dovuto, la cui importanza è stata rimarcata a più riprese proprio dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e non esistono motivi per i quali non si possa applicare la Legge sull’obbligo di rotazione all’interno di una Pubblica Amministrazione. La corruzione, infatti, è un fenomeno che viene favorito dal permanere di funzioni, responsabilità e relazioni nelle mani di persone che ricoprono gli  stessi incarichi per anni mentre l’alternanza tra professionisti riduce il rischio che possano crearsi relazioni “particolari” tra amministratori e utenti. Nel settore della sanità la mancata (o carente) applicazione di tali norme va ad incidere inevitabilmente sulla qualità delle cure”.

“Per queste ragioni – incalzano i cinquestelle – chiediamo al Presidente/Assessore Emiliano, che all’inizio dell’attuale legislatura aveva annunciato una lotta serrata alla corruzione che fino di cui fino ad oggi non c’è traccia, di verificare la legittimità degli atti posti in essere dalla ASL di Foggia, nonché quali iniziative si intendano intraprendere da parte della Regione Puglia per consentire una piena applicazione della normativa. In attesa di una sua risposta, continueremo ad analizzare i documenti concernenti tutte le ASL pugliesi al fine di verificare l’effettiva applicazione della normativa vigente, in un territorio come quello della nostra regione – concludono –  in cui vi sono casi di personale che ricopre il medesimo ruolo da anche più di venti anni.”.

 



In questo articolo: