“Ancora nessuna decisione per le mappe dei flussi. Anche perché la Regione Lazio non ha ancora deliberato”. C’è ancora riserbo dall’Ager presieduta dal commissario straordinario Gianfranco Grandaliano sullo smistamento delle prime 150 tonnellate di rifiuti romani che arriveranno in Puglia per 30 giorni. In Agenzia si succedono fitte riunioni. Qualche giorno fa il presidente Nicola Zingaretti ha ringraziato ufficialmente il collega pugliese Michele Emiliano. “Apprezzo la disponibilità del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e della sua Giunta che ringrazio: un gesto di solidarietà istituzionale per affrontare l’emergenza rifiuti nella Capitale. Gli accordi con Abruzzo e Puglia evidenziano ancora una volta l’impegno della Regione Lazio a sostenere il Comune di Roma per superare le forti criticità emerse nelle ultime settimane nella gestione dei rifiuti urbani”, ha osservato. È stato pubblicato oggi sul bollettino ufficiale della Regione Lazio l’Atto dirigenziale di Gestione con il quale l’amministrazione Zingaretti determina la cessione del 40% della quota azionaria posseduta da AMA S.p.A. in EP Sistemi S.p.A., valore a base d’asta di euro 2.160.000 e la cessione della totalità della quota posseduta dalla Regione Lazio nella società Lazio Ambiente, con un valore a base d’asta di 28.400.000 euro.
Intanto i consiglieri regionali pugliesi si stanno adoperando per non avere la monnezza nei rispettivi territori. Erio Congedo dei Fratelli d’Italia, dopo esser intervenuto su Sia, si preoccupa anche delle tonnellate in arrivo. “Il mio scetticismo riguarda non la scelta di Emiliano di voler soccorrere altre regioni per il lecito principio di collaborazione, ma perché incide su una situazione già emergenziale con gli impianti allo stremo e cittadini alle prese con aumenti TARI dal 30 al 60%. Una scelta mossa più da valutazioni politiche che tecniche”, rileva e anticipando l’atto dell’organo esecutivo aggiunge: “Nella delibera di Giunta del 31 maggio 2018 si cita la nota Ager che rileva la “disponibilità tecnica al trattamento meccanico biologico di un quantitativo giornaliero complessivo pari a circa 600 t/g c/o gli impianti: AMIU spa sito nel Comune di Foggia; Ambiente e Sviluppo scarl sito nel Comune di Cavallino (LE); Progetto Ambiente bacino LE2 srl sito nel Comune di Poggiardo (LE) e Progetto Ambiente bacino LE3 srl sito nel Comune di Ugento (LE)”. La situazione così com’è sta provocando allarmismo dal nord al sud della Puglia e la stessa delibera demanda all’AGER la “determinazione degli aspetti tecnici su flussi, tariffe, modalità tecniche operative e di trasporto dei rifiuti ed altri adempimento connessi. Pertanto sarebbe opportuno che o il presidente Emiliano o il commissario Ager Grandaliano chiariscano quali sono precisamente gli impianti realmente destinati ad ospitare i rifiuti del Lazio per evitare che la situazione di allarmismo e di incertezza si aggravi ulteriormente”, conclude Congedo.
Dall’Ager specificano che quelle citate nella delibera di Giunta, non ancora pubblicata sul Bur, sono “disponibilità tecniche”, perché il quantititativo è di 150 tonnellate al giorno e sicuramente, come da precedenti comunicati ufficiali, non saranno interessati dai rifiuti della città di Roma gli impianti di Taranto e Cavallino.
Il consigliere regionale Luigi Morgante difende Manduria, che pure non sarà interessata. “Ho immediatamente contattato il commissario dell’Agenzia Regionale dei Rifiuti Gianfranco Grandaliano. E dopo il confronto ho ottenuto che nessun rifiuto della Capitale verrà trattato nell’impianto manduriano, nemmeno per un arco di tempo limitato: non c’è quindi alcun motivo di allarme per il nostro territorio”.
Chi dovrà accogliere la monnezza è sicuramente Foggia con non meno di 100 tonnellate al giorno, come ha anticipato ieri in conferenza stampa il direttore generale di Amiu Puglia Antonio Di Biase.
Si oppongono i Fratelli d’Italia. “Michele Emiliano ha deciso che siamo la pattumiera di Virginia Raggi, a spese della provincia di Foggia, usata continuamente senza una strategia sul ciclo dei rifiuti. Il governatore pugliese dica finalmente ai foggiani la funzione della Capitanata nella sua politica regionale. È indubbio che tra le province pugliesi, quella di Foggia, è quella che – paradossalmente – più ha sostenuto elettoralmente l’attuale presidente della Regione Puglia, ed è altrettanto fuori discussione che fino a poco tempo fa Emiliano avesse relegato Foggia ad un nulla nei piani regionali, oggi alla Capitanata il presidente della Regione Puglia pensa di affidare i rifiuti della Capitale e del Lazio. Può accettarsi l’idea di una “solidarietà” tra regioni, ma se la solidarietà deve essere ricorsa per fini politici personali, il punto è evidentemente un altro. Da un lato assistiamo all’intervento della Regione in materia di rifiuti, solo per depredare gli impianti, come sta accadendo per la discarica di Cerignola e del Consorzio del Bacino Fg 4, dove l’intervento con ordinanza ha portato Aseco Spa (partecipata di Aqp) fintamente a salvare Sia Srl, effettivamente ad impadronirsi di 16 biocelle e dell’intera Aia 66/2014 che porterà alla costruzione e la gestione del VI lotto di discarica. All’orizzonte, quindi, lo scippo degli impianti a 9 Comuni di cui 6 della Capitanata, con futuri costi di raccolta, conferimento e smaltimento a carico dei cittadini.
Non è un segreto che Emiliano abbia, finanche negli ultimi eventi politici nazionali, più di tanti altri sostenuto l’alleanza del Partito Democratico con il Movimento 5 Stelle e questo solo per le sue direttrici politiche. Tuttavia, pensare che la provincia di Foggia sia solo una sacca elettorale e poi un sacchetto per l’immondizia della Capitale oltre che avvilente merita una seria riflessione per l’intera Capitanata e soprattutto per quei soggetti politici che hanno consentito, con il loro civismo, al presidente Emiliano di oltraggiare questo territorio. In politica si può anche arrivare ad accettare che un presidente male amministri, ma non è tollerabile chi amministri facendo del male”.