“Lavoro e qualità del servizio di 118: su questi due temi non si possono fare sconti, pretendiamo la massima trasparenza e, perciò, ho depositato un’interrogazione urgente diretta al presidente Emiliano perché non vorremmo che la Sanitaservice di Foggia stia facendo ‘figli e figliastri’, immaginando procedure di internalizzazione solo del personale operante in alcuni Comuni e non in tutto il territorio provinciale”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta, ha acceso i riflettori sulle procedure in atto nella sanità foggiana. “Lo scorso 18 maggio – prosegue -, l’amministratore della Sanitaservice ha convocato, in nome e per conto dell’ASL di Foggia, i rappresentanti legali delle associazioni e delle cooperative affidatarie del servizio118 nei Comuni di Bovino, Carlantino, Roseto Valfortore, Cerignola ed Isole Tremiti, comunicando loro la determinazione della Asl di internalizzare, a partire da luglio, il servizio di trasporto infermi e feriti delle postazioni 118. Ciò, però, solo per questi Comuni e, dunque, non per tutti. Tale volontà è stata specificata anche chiedendo l’elenco nominativo di tutti i dipendenti assunti alla data del 20 marzo 2018, assieme a tutte le altre informazioni utili ad indentificare il rapporto contrattuale. La domanda che pongo al presidente Emiliano è molto semplice: perché questa procedura non vale per tutte le associazioni e cooperative della provincia di Foggia? Perché il personale in servizio negli altri comuni non meriterebbe di essere incluso e considerato per l’internalizzazione? Inoltre, nell’interrogazione, chiedo anche di avere notizia dei provvedimenti della Asl emessi per autorizzare l’amministratore della Sanitaservice ad avviare l’iter in questione. Mi auguro – conclude Gatta – di ricevere lumi a stretto giro, in ossequio al principio di trasparenza ma anche nel rispetto di tutti coloro che si spendono ogni giorno per garantire il servizio”.
Il direttore generale dell’Asl, Vito Piazzolla, prova a smorzare l’interesse sulla procedura: “In alcune postazioni avevamo delle situazioni disomogenee – dice a l’Immediato -, con alcune cooperative e associazioni di volontariato che fornivano le ambulanze e altre, invece, il personale. Ora stiamo cercando di mettere ordine, consentendo all’azienda sanitaria locale di avere un unico interlocutore per postazione, capace di fornire tutto l’essenziale per la gestione del servizio”.
Il tema “politico”, tuttavia, riguarda le ragioni della “internalizzazione parziale” delle postazioni: prima della nascita della società in house Sanitaservice srl, infatti, le quaranta postazioni della provincia di Foggia erano gestite da coop e associazioni di volontariato. Con l’assetto successivo, la metà è stata affidata alla società interamente controllata dall’Asl, mentre l’altra metà è stata sempre esternalizzata. Massimo Russo, attuale amministratore della Sanitaservice, parla di “scelta di carattere generale dell’Asl, che ha disposto i disciplinari di servizio per la definizione delle postazioni da gestire con il trasporto”. All’orizzonte, infine, c’è anche la creazione dell’agenzia regionale unica per l’emergenza-urgenza, che dovrà gestire l’intera complessità del servizio, dalle ambulanze al personale. Se l’idea del governatore-assessore Michele Emiliano diventerà realtà, ancora una volta – come fu per Sanitaservice -, la Capitanata sarà terra di sperimentazione prima dell’estensione del “modello” di riordino al resto della Puglia.