Omissione di atti di ufficio. Il sindaco di Lucera Antonio Tutolo, ancora in sciopero della fame, è stato raggiunto questa mattina da un avviso di garanzia relativo ad una vicenda sempre inerente l’immobile del Palazzo di Giustizia.
Nel 2014, quando il Tribunale era stato ormai già soppresso e chiuso, il Comune di Lucera bloccò i lavori per l’adeguamento del sistema antincendio per mancanza di fondi, trovandosi l’Ente in gravi condizioni finanziarie con enormi masse debitorie da affrontare. I lavori avrebbero dovuto riguardare anche la vulnerabilità sismica.
Oggi lo si accusa di non aver trasferito la necessaria documentazione anche dopo ripetuti solleciti.
Il provvedimento disposto ex art. 328, comma I, c.p, è motivato, si legge, perché “in qualità di Sindaco del Comune di Lucera, indebitamente rifiutava un atto del suo ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica doveva essere compiuto senza ritardo. In particolare, ometteva di intervenire, ex art. 18 co. 3 d.lgs. 81/2008 al fine di adeguare, attraverso l’esecuzione di tutti i lavori necessari, l’edificio giudiziario ‘ex Tribunale dl Lucera’ sito in Lucera in piazza dei Tribunali alla normativa vigente a tutela della salute e della sicurezza di lavoratori e utenti degli uffici ivi ubicati; ometteva di attivarsi al fine di assoggettare l’indicato edificio alla verifica della vulnerabilità sismica, secondo quanto previsto dall’ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20.3.2003 e di richiedere, con riferimento al medesimo stabile, il certificato di prevenzione incendi, secondo quanto previsto dal DM”.
Ancora il sindaco è indagato ex Art. 328, comma II, c.p., “perchè, in qualità di Sindaco del Comune di Lucera, richiesto in data 20.5.2014 di trasmettere alla Presidenza del Tribunale di Foggia la documentazione di cui alla nota nr. 2625/Inf. per l’attuazione del d.lgs. 81/08 presso lo stabile ‘ex Tribunale di Lucera’, non vi provvedeva, né rispondeva (malgrado i solleciti di cui alle note nn. 3654 del 10.7.2014, 3818 del 17.7.2014, 4304 del 26.8.2014, 4468 del 6.8.2015) per esporre le ragioni del ritardo”.
La reazione di Tutolo è sarcastica. “Ad ogni azione corrisponde una reazione. Se anche avessi avuto i soldi in cassa non avrei dato corso a lavori per un Tribunale soppresso”, commenta. Dal settembre 2013 la manutenzione dell’immobile resta affare del Ministero. Cosa che come è evidente dallo stato in cui versa il Palazzo non è stata fatta. Il suo incatenarsi al Tribunale ha scatenato polemiche e grandi vergogne istituzionali.