In un verbale, al quale alle 14 di oggi in Prefettura mancava solo la firma del sindaco Franco Metta, i soci del Consorzio della Sia hanno sottoscritto che l’azienda dei 9 Comuni del Basso Tavoliere non è in grado di erogare il servizio. La mattinata è stata molto intensa, con i lavoratori in grande agitazione. Urla al motto di “ladri, ladri”, spintoni, concitazione con gli agenti della Digos e verdura finale ai danni del primo cittadino cerignolano che prima di tutti ha abbandonato la riunione. “L’intervento è richiesto, non è obbligatorio da parte nostra”, ha detto il presidente di Ager Gianfranco Grandaliano, presentatosi al tavolo convocato dal Prefetto Massimo Mariani con quasi due ore di ritardo.
Alla Sia potrebbe subentrare Amiu Puglia, anche se Grandaliano si schernisce e sorride a questa ipotesi. “La discussione sui nuovi contratti di servizio con i diversi Comuni va avanti da due anni e non s’è mai trovato un accordo tra i Comuni, il Consorzio e la società. L’Agenzia regionale è stata coinvolta, le è stato chiesto di applicare i poteri sostituitivi però allo stato attuale l’agenzia non ritiene quei disciplinari sostenibili, ritiene che vadano apportate delle modifiche, lo ha detto il commissario Grandaliano. Non so chi arriverà, comunque la situazione è complicata. Il contratto di servizio non vogliono farlo con Sia”, è stato il commento dell’amministratore unico Francesco Vasciaveo, il quale ammette di aver presagito già sei mesi fa, con l’ingresso di Aseco nella gestione dell’impianto di biostabilizzazione, quale sarebbe stato il futuro di Sia.
Metta prima di tutti ha fornito la notizia sul futuro dell’azienda della nettezza urbana: “A partire da stasera riprenderà la raccolta dei rifiuti a cura di Sia, entro 20-25 giorni il commissario Grandaliano ha anticipato che ci sarà un’ordinanza del presidente Emiliano con la quale si incaricherà un’altra azienda pubblica di effettuare il servizio nei 9 Comuni del Consorzio del Bacino Foggia-4. Sento dire, salvaguardando i livelli occupazionali, riassumendo in questa nuova società tutte le maestranze, prendo atto che abbiamo partecipato al funerale di Sia. Per come si sono messe le cose è l’unica soluzione possibile non avendo avuto il concorso di tutti nel tentativo di mantenere in piedi Sia, per me è molto triste. Se qualche sciacallo si diverte a dire che la colpa è preferibilmente di Metta, questo non mi interessa. Oggi noi ci siamo arresi: 9 Comuni hanno detto di non essere in grado di andare avanti. Venite e venite a salvarci, abbiamo detto. 2 anni fa Gianfranco Grandaliano mi aveva anticipato questa soluzione contro la quale io ho combattuto strenuamente per 2 anni e mezzo. Nessuno o pochi mi hanno capito: questo è l’epilogo. Tecnicamente mi arrendo a questa soluzione”.
Sul sesto lotto l’amministratore ha attaccato duramente chi fa opposizione contro di lui: “ Io non ho mai negato il sesto lotto, questa è una leggenda metropolitana, non hanno fatto nemmeno l’esproprio dei terreni in cui deve venire il sesto lotto, quale sesto lotto? Questa è una puttanata che dice Tommaso Sgarro, che non sa nemmeno leggere e scrivere. Non è mai stato in discussione, non l’ho mai vietato. Sono loro che hanno riempito il quinto lotto”.
Schietto sui suoi colleghi: “I Comuni non vogliono pagare, adesso pagheranno all’azienda pubblica che arriverà, pagheranno il doppio di quello che davano a Sia”. Di fatto, la Sia non è fallita, è “in crisi economica finanziaria”, perché i suoi ricavi non sostengono ormai i costi fissi. Il primo step certificato oggi è quello di un adempimento formale del Consorzio che ammette la sua inabilità al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Potrebbe servire un’altra assemblea totalitaria per sottoscrivere ufficialmente un intervento di una società pubblica individuata dalla Regione che eroghi il servizio. Intanto tutti ora si sono trasferiti a Cerignola, per inseguire Metta e farlo firmare. I dipendenti, hanno assicurato i sindacati, non perderanno gli scatti di anzianità in questo passaggio da Sia alla nuova utility.