Mafia Mattinata, ex amministratori: “Vi spieghiamo l’assurda storia dello scioglimento”

In paese spuntano i tazebao. Nel testo si può già evincere su cosa si punterà per ribaltare quanto deciso a Roma

Mentre ieri si consumava un incontro a dir poco grottesco sullo scioglimento del consiglio comunale di Mattinata, in paese sono apparsi alcuni manifesti firmati dagli ex amministratori dell’ultima giunta, quella guidata dal sindaco Michele Prencipe. A circa un mese dal provvedimento ministeriale, ecco i primi segnali della politica locale, pronta a dar battaglia a suon di ricorsi. Nel testo si può già evincere su cosa si punterà per ribaltare quanto deciso a Roma. Dal 1991 ad oggi, ricordiamolo, solo 25 amministrazioni su 302 sono state salvate tra il Tar e il Consiglio di Stato.

Sui tazebao si parla di “capri espiatori”, “tunnel oscuri” e “misure estreme”, minimizzando il ruolo dei politici e sbugiardando il decreto ministeriale che parlava di “condizionamenti della criminalità organizzata”. D’altronde il titolo del manifesto è emblematico: “L’assurda “storia” dello scioglimento del Comune di Mattinata”. Questo di seguito il contenuto: “Il 16 marzo scorso – si legge – il Consiglio dei Ministri ha decretato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Mattinata. II provvedimento parle di: “…soggezione di amministratori e dipendenti comunali anche se queste situazioni non si traducono necessariamente in comportamenti penalmente sanzionabili imputabili ai singoli amministratori ed è esclusa la connivenza”. Il Decreto, con l’allegata relazione, evidenzia la forte e radicata presenza criminale di stampo mafioso sull’intero territorio garganico. Un’analisi spaventosa, della quale tuttavia non emerge che la componente politica sia caduta in alcuna condizione di soggezione: in nessuna delle vicende esaminate dalla Commissione viene detto che un Amministratore sia intervenuto direttamente o indirettamente per influenzare o modificare gli atti amministrativi a favore di qualcuno o che ci sia stata mai alcuna forma di ingerenza da parte degli Amministratori che abbia turbato o condizionato i processi decisionali dei funzionari”.

E ancora: “Appare dunque evidente che l’accertamento dell’innegabile presenza criminale sul nostro territorio e la ricerca spasmodica di un “capro espiatorio” abbiano indotto la Commissione alla conclusione di utilizzare come misura estrema quella dello scioglimento degli organi comunali. Questa scelta, seppur compiuta con finalità preventive e non sanzionatorie, risulta fortemente punitiva e penalizzante per l’intera Comunità di Mattinata, entrata ormai da tempo in un tunnel oscuro per la gioia di pochi ed il dispiacere di molti. Quanto accaduto nulla ha a che vedere con la politica, con la buona o cattiva amministrazione, pertanto, fiduciosi che questo triste evento possa comportare un rafforzamento morale e civile, aiutandoci a recuperare lo splendore che ha sempre illuminato Mattinata, comunichiamo che, a salvaguardia della dignità dell’intera comunità mattinatese, contro questo provvedimento sarà presentato ricorso nella sede giudiziaria competente. Seguiranno a breve ulteriori comunicazioni”. Firmato: “Gli ex amministratori”.

C’è tempo 60 giorni a partire dalla notifica degli atti per presentare ricorso al Tar, poi potrebbe seguire quello al Consiglio di Stato. Stesso iter che interessò Monte Sant’Angelo dove però i giudici confermarono le infiltrazioni mafiose.



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