Quattro misure cautelari, di cui tre ai domiciliari e un divieto di dimora in Molise, sequestro di 110 dosi di cocaina, 208 di hashish, 35 di marijuana. È il bilancio di un’operazione antidroga condotta dai carabinieri della Compagnia di Bojano (Campobasso) e del Nucleo investigativo di Campobasso in collaborazione con i militari di Foggia e Lucera (Foggia) che si è articolata tra Campobasso, Vinchiaturo, Gambatesa (Campobasso), Celenza Valfortore (Foggia) e Foggia.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Campobasso e avviata a dicembre 2017, ha consentito di stroncare un’attività di spaccio definita dagli inquirenti “professionale e florida” tra Vinchiaturo e zone limitrofe. Le persone cadute nella rete dei carabinieri sono tutte di giovane età. La droga veniva acquistata a Foggia per essere venduta in Molise. Nel corso dell’operazione sono state effettuate perquisizioni domiciliari; a Gambatesa sono stati trovati altri 100 grammi di marijuana e un giovane è stato arrestato in flagranza di reato.
I dettagli
“Il blitz – si legge su primonumero.it – è scattato alle prime luci dell’alba di oggi, 8 maggio. Tre ragazzi, con un età compresa tra i 23 e i 24 anni, sono stati arrestati. Un quarto, un giovane di Foggia, è stato raggiunto dal divieto di dimora in Molise. “Avevano un giro di clientela abituale e si rifornivano di droga nel Foggiano”, ha spiegato il capitano del Comando provinciale Carabinieri di Bojano, Roberta Cozzolino nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina (8 maggio) nella caserma di via Mazzini, a Campobasso. Al suo fianco il procuratore capo della Repubblica Nicola D’Angelo, il dottor Roberto Gallucci e il luogotenente John Marino. I dettagli dell’operazione sono stati forniti poche ore dopo gli arresti.
Questa notte, 8 maggio, sono entrati in azione i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Bojano, coadiuvati dai colleghi di Foggia e di Lucera, oltre che dalle unità cinofile. Gli arresti e il sequestro delle sostanze stupefacenti: complessivamente 25 grammi di cocaina (da cui è possibile ricavare 110 dosi), 60 grammi di hashish (per 208 dosi) e infine 10 grammi di marijuana (35 dosi), oltre al materiale per confezionare la droga – in particolare bilancini di precisione – e spacciarla successivamente.
“I rifornimenti avvenivano in provincia di Foggia e sono state effettuate sei perquisizioni domiciliari tra i comuni di Campobasso, Vinchiaturo, Gambatesa, Celenza Val Fortore (paese in provincia di Foggia ma al confine con il Molise, ndr) e Foggia”, ha aggiunto. Uno dei tre giovani molisani, originario di Gambatesa, è stato ‘pizzicato’ in flagranza di reato con altri 220 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.
“L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Campobasso, è iniziata a dicembre del 2017 con l’intensificazione dei controlli per contrastare lo spaccio e la detenzione per uso personale di droghe nelle zone notoriamente frequentate dai giovani”, il racconto in conferenza stampa. “Nel giro di pochi mesi è stato delineato un quadro sempre più definito e completo di un fiorente commercio di sostanze stupefacenti – cocaina, hashish e marijuana soprattutto – tra Vinchiaturo e le zone limitrofe“.
“Osservazioni, pedinamenti e perquisizioni” hanno consentito ai militari di appurare il ‘giro’ messo in piedi dai tre pusher molisani, che rivendevano la droga di cui si approvvigionavano nella vicina Foggia (“spesso anche a credito”) ai tossicodipendenti locali. La loro, in base alla ricostruzione dei militari, “era un’attività di spaccio svolta in modo professionale e sempre con lo stesso ‘modus operandi’ (contatti telefonici, luoghi di ritrovo abituali, appuntamenti in luoghi predeterminati) che avveniva tra Vinchiaturo e le zone limitrofe”. E per questa ‘attività’ riuscivano a guadagnare fino a mille euro a settimana, soprattutto durante le feste. “Lo spaccio e il consumo di droga rappresentano un problema sociale in una regione che è considerata tradizionalmente un’isola felice”, le osservazioni del procuratore Nicola D’Angelo. “Chi consuma droga porta alla rovina se stesso e la sua famiglia perché causa ulteriori reati perché diventa spacciatore o aumenta altri tipi di reati, come i furti nelle abitazioni”.