Nervosismi e attendismi nella casa verde-blu della Lega a Foggia, dopo la conferenza stampa del sindaco Franco Landella, nella quale con più di un ammiccamento alla stampa il primo cittadino voleva indurre a considerazioni su alcuni eletti, senza citarli, benché sollecitato più volte a farlo. Circolava un nome, quello dell’avvocato Antonio Vigiano, ma l’interessato smentisce categoricamente che quel riferimento potesse essere sulla sua persona. “Il sindaco non ha fatto alcun nome, sono solo supposizioni”, tuona, minacciando querela.
Intanto ieri si è tenuta la riunione con il neo segretario Andrea Caroppo, consigliere regionale ex fittiano e azzurro passato con la Lega di Matteo Salvini.
Ha voluto conoscere tutti gli ex, come ormai li definiscono, segretari cittadini, riservandosi di decidere chi indicare come segretario provinciale. Sulla nomina circola insistente il nome del capogruppo foggiano Alfonso Fiore (al centro nella foto in alto con Splendido e Vigiano), ma potrebbero esservi anche dei colpi di scena.
La riunione di lunedì annunciata da Landella è ancora sulla carta. “L’ufficio di gabinetto non mi ha ancora chiamato, Landella ha detto che convocherà i capigruppo e le segreterie. Io ascolterò, farò parlare il capogruppo, in questi giorni insieme al mio vice ci vedremo con i tre eletti per decidere una linea comune, vivo nel rispetto dei ruoli”, spiega alla nostra testata web Silvano Contini (nella foto in alto con Salvini).
L’ingresso dei 3 politici campioni di consenso eletti col centrosinistra nella maggioranza del sindaco ha molto spiazzato coloro che rinviavano la loro decisione. Tuttavia Landella non può governare “tranquillo” solo con i 3. La maggioranza ha ancora bisogno della Lega. Oggi col partito di Salvini e Giorgetti divenuto polo di attrazione conviene o no appoggiare Landella nel suo ultimo anno di consiliatura? È sempre questo il rovello. “Io lavoro per il bene del partito, sin da quando prendevamo pomodori in faccia. Da solo con i nostri militanti abbiamo portato alla Lega 2300 voti, che oggi sono cresciuti grazie ai tre consiglieri. Ma il nostro non può diventare un partito ad personam. Ambisco solo a fare il consigliere comunale della mia città per il bene della mia città. Vorrei che i nostri giovani potessero emigrare solo come una opportunità e non come scelta obbligata. Chiedo troppo dalla società? Dopo An non ho militato in nessun partito e credo che la Lega qui da noi non possa e non debba far la fine della Sicilia. Salvini è stato chiaro a Bari: no ad arrivisti, no a faccendieri e no a chi ha cambiato moltissime casacche”, conclude Contini.
In provincia non mancano gli screzi. Saverio Siorini da San Giovanni continua a chiedere conto del tesseramento e su come sono stati rendicontati i soldi. I 20 euro della tessera andavano per 3 quarti al regionale. Ma il resto è stato trattenuto in Capitanata, mentre il solito Fanelli prima si dimetteva per poi essere congelato ed esautorato da Sasso. “Come sono stati usati i 5 euro dai coordinatori locali?”, l’interrogativo.
In un partito che avanza a tassi di crescita del 200-300% queste beghe sono ancora il minimo.