Bistecche di manzo alla brace, caciocavallo e latticini con contorni di un’azienda di prodotti ortofrutticoli di quarta gamma del luogo, che esporta ortaggi e verdure in Egitto. Una cena pantagruelica alla Bufalara a Lesina, offerta dall’amico di sempre del “Capitano” Matteo Salvini, Massimo Casanova, l’imprenditore della discoteca romagnola Il Papete Beach e grande possidente al Bosco Isola in laguna, dopo il comizio di Termoli per le elezioni regionali in Molise del prossimo 22 aprile. Al tavolo un habitué lesinese Raimondo Ursitti e il consigliere comunale foggiano sovranista Bruno Longo. Solo tra il pubblico, per le foto di rito, l’ex candidato alle Politiche del 4 marzo l’avvocato Joseph Splendido, il capogruppo Alfonso Fiore e il candidato sindaco di Vico del Gargano Daniele Cusmai, dove Salvini è atteso a maggio.
Prodotti locali in puro stile leghista per il banchetto di Lesina, che si conferma il quartier generale salviniano delle trattative pugliesi. “Noi però non abbiamo mangiato, ci eravamo già fatti un mega panino con la porchetta a Termoli”, scherza Longo a l’Immediato, che continua a definirsi solo come “pontiere tra l’amministrazione Landella e la Lega”.
Chi potrebbe aderire al Carroccio, dopo il passaggio del giovane consigliere ex fittiano barese Fabio Romito, è il vicepresidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta, come l’Immediato ha anticipato parecchie settimane fa. L’eletto regionale, come l’altro grande escluso dal Parlamento Massimo Cassano, ambisce ad avere un ruolo più importante nell’organizzazione regionale e nazionale di Forza Italia. “Giandiego aspetta chiarimenti da Maurizio Gasparri e giovedì ha con lui una riunione alla quale parteciperà anche Paolo La Torre”, fanno sapere gli insiders gattiani azzurri. “Giandiego aspetta di incontrare Matteo Salvini da solo”, dice un altro amico di Gatta, ormai salvinianissimo.
L’interessato, alla nostra testata web, dopo le recenti dichiarazioni rilasciate dal capogruppo regionale forzista Nino Marmo, è rimasto vago. “Marmo ha smentito”, risponde secco. Tuttavia l’ex assessore regionale all’Agricoltura in via generale sui cambi di casacca baresi ha anche aggiunto che “di tanto in tanto qualche esponente politico salta da un gruppo all’altro a seconda delle convenienze, oggi si sente questo vento leghista anche al Sud, è abbastanza ridicolo”.
Sarebbe un errore passare alla Lega da meridionali? “Questa è una valutazione di Marmo, non l’ho dichiarato io”, chiude la comunicazione il campione di consensi del fattore G. Alcuni suoi fedelissimi però offrono un’altra lettura sulle indiscrezioni leghiste. Secondo più di un gattiano, oggi lo spazio in Forza Italia, dopo la mancata elezione alla Camera di Michaela Di Donna e Raffaele Di Mauro e con le ambizioni di Luigi Miranda e di molti altri, si starebbe assottigliando.
Come spererebbe “qualcuno” di liberarsi di Giandiego Gatta? Difficile farlo diversamente, viste le sue performance elettorali. Molti hanno un interesse (e forse un riverbero freudiano) a sperare che alla manifestata dissonanza rispetto a certe logiche padronali da parte di Gatta segua e corrisponda un suo abbandono del partito, dominato da Gino Vitali. “40.000 voti dati alla sua persona che hanno fatto eleggere una capolista fatta piombare dal Molise, una vergogna”, ripetono gli azzurri vicini al consigliere manfredoniano, ancora troppo amareggiati dai risultati del 4 marzo. Intanto, Vitali non si ferma e continua a tessere alleanze con i dirigenti azzurri, meno indomabili di Gatta e Cassano.
“Dopo la conquista del 37 per cento con il centrodestra unito al voto del 4 marzo, Forza Italia continua sulla sua linea: conquistare la maggioranza degli elettori. Gli italiani hanno lanciato un forte messaggio. Facendoci superare il M5s ci hanno scelti per la guida del Paese. Questa l’unica realtà che emerge, al di là del nervosismo di Di Maio che gioca a dissimulare i risultati. Sul fronte pugliese ci aspettano importanti appuntamenti elettorali nei prossimi mesi e anni. Per questo si sta lavorando per rafforzare il 20 percento e puntare alla presa delle città capoluogo e della regione. Si vuole conquistare il più alto numero di amministrazioni, da Foggia a Lecce. Anche le più piccole. Da troppi anni il malgoverno della sinistra non risponde alle esigenze dei territori. Una regione con oltre quattro milioni di residenti merita una classe politica liberale ed efficiente. Noi di Forza Italia – riferiscono i dirigenti in una nota diffusa da Marco Trombetta – “abbiamo le migliori competenze da mettere in campo”.
Con l’unità del centrodestra l’obiettivo sarà altamente raggiungibile. Questo il senso del tour “Work in progress #Puglia2020” che partirà da Foggia, lunedì 23 aprile. Gli azzurri, lasciano agli altri le polemiche, e decidono di fare squadra sui contenuti. Si confronteranno con il Sen. Vitali, coordinatore regionale, il sindaco e i consiglieri comunali di Foggia, gli amministratori della Capitanata, i coordinatori delle sezioni cittadine dell’intera provincia. I consiglieri regionali di via Capruzzi. Il tutto sarà coordinato dalle segreterie provinciali. Per Foggia lo farà Raffaele Di Mauro. Rilancio economico, infrastrutture e sicurezza saranno i temi affrontati nell’incontro. Dopo Foggia, prossima tappa e stesso schema ad Andria”.