Un gruppo interforze, con un patto di consultazione con Leo Iaccarino portavoce. I tre eletti Leo Iaccarino, Sergio Clemente e Saverio Cassitti hanno presentato questa mattina nella sala Giunta del Comune di Foggia il loro progetto in sostegno del sindaco Franco Landella, che come hanno spiegato, “ha dato loro la possibilità di cambiare a 360 gradi”.
Il loro è un “accordo di fine consiliatura”, che offre al primo cittadino “la possibilità di dare risultati”.
Storie diverse per i tre, che si raccolgono “per il bene della città”.
Nella conferenza stampa a cui erano presenti i padri politici dell’operazione, Eugenio Iorio, Giulio Colecchia e Leonardo Marino, è aleggiato molto il “fantasma” di Angelo Cera, ancora coordinatore dell’Udc con tutto quello che oggi significa quella sigla. Ossia poco o nulla, ove si considerino i risultati delle scorse Politiche.
“Rivendico la mia autonomia nel partito, ho avuto colloqui personali con Angelo Cera è stato un colloquio aspro. Il coordinatore Cera è a conoscenza di quel che sta accadendo. Mi è stata data piena delega dal dottor Eugenio Iorio che è stato il promotore di questa apertura”.
Di fronte a Landella e alla sua maggioranza i tre pongono il programma. Nessuna poltrona è stata richiesta.
“Esco formalmente dal gruppo del Pd- ha detto l’ex consigliere regionale dem ed ex presidente del consiglio provinciale con Stallone- c’è un programma delle promesse fatte da questa amministrazione e vorrei che li si portasse a termine. Di questi 10 punti portarne almeno 2 sarebbe già un grosso risultato”.
“Il peggiore dei sindaci non può essere mai pari al migliore dei commissari”, è stato il commento di Cassitti, che ha aggiunto: “Ho fatto questo passo perché mi sento una persona libera, perché il Partito socialista non esiste più, Leonardo Marino è l’unico amico che mi sta accompagnando in questo percorso”.
“Noi siamo solo mossi dal desiderio di non buttare la città al macero. Con questo nostro gesto il sindaco avrà l’autorevolezza per fare quel che dice. Togliamo ogni alibi al sindaco Landella, non sarà il consiglio a creare problemi, saremo lì a vigilare”. “Immaginate cosa accadrebbe se ci fosse un commissario. Serve rispetto di questa comunità: Emiliano è in ritardo aveva promesso l’allungamento della pista, la protezione civile, niente è arrivato. Immaginate cosa sarebbe la città con un commissario sul Ciclo rifiuti e su altre vertenze. Giulio Colecchia mi ha chiesto di guardare al bene della città”, ha detto ancora Clemente. “Abbiamo chiesto piena attuazione della raccolta differenziata nei tempi più brevi possibili, entro 60 giorni. Con il full time ai dipendenti Amiu e Il ripristino delle arterie della città. Abbiamo imposto delle scadenze al sindaco. Siamo i portavoci delle istanze dei cittadini”, ha illustrato Iaccarino.
A tal proposito sulle ex municipalizzate il nuovo gruppo propone una commissione paritetica di garanzia e controllo, con 4 consiglieri di maggioranza e 4 eletti di minoranza, con la presidenza assegnata alle opposizioni.
“Queste sono le nostre richieste. Maggiore trasparenza con l’impegno che si avvii la raccolta differenziata non oltre 60 giorni. E poi forza sui grandi temi, il Gino Lisa è un diritto dei foggiani.
La nostra però non è una fiducia sine die.
Che tipo di richiesta hanno fatto i tre della Lega, cosa vuole di concreto? Rispetto ai temi importanti cosa vuol fare la Lega? Ha prevalso il nostro senso di ragionevolezza rispetto alla loro irresponsabilità. Il nostro apporto è positivo. Ora il sindaco non può creare paraventi, lui governi questa città se è in grado”.
Qualcuno potrebbe pensare che i tre eletti travalichino lo schieramento perché nel 2019 la battaglia è tutta tra centrodestra e M5S. La loro compattezza è una anticipazione di un nuovo contenitore civico a sostegno del sindaco? Non si pronunciano su questo.
“Siamo qui per proseguire quel lavoro di 4 anni fa. Il sindaco porti avanti il mandato. Se sarà fallimentare non potrà ricandidarsi, ma da quel che sappiamo non intende ripresentarsi. Ma oggi è prematuro fare scenari, il nostro è un progetto che guarda ai prossimi 6 anni. Vediamo l’evoluzione dei nostri partiti di origine. Restiamo nei banchi dei partiti in cui siamo stati eletti”.
Sostenere Landella significa criticare le opposizioni? Il Pd e il centrosinistra non possono costruire una vera alternativa? Clemente a l’Immediato è schietto. “Mi ha deluso l’assenza politica del Pd, ho portato 6mila preferenze alla lista civica di Emiliano, mi ha chiamato solo per le Primarie. È venuta meno la motivazione, che mi aveva portato a fondare il Pd, c’è stato un predominio di un’area inversa a livello nazionale. Vedo solo la sede di Via Taranto della Margherita che fu, ma i livelli apicali sono tutti legati ai Ds.
La fusione a freddo non ha funzionato, una intera cultura sul territorio è stata soffocata ed ignorata. Dopo tanta sofferenza ho deciso di fare questo passo senza rimpianti”.
Il nuovo gruppo nasce soprattutto dal lavorio di Iorio, che ha incontrato fortuitamente Landella.
Cosa verrà dopo è ancora difficile dirlo. Tante anime non hanno più una pettorina politica.
Alla vigilia dell’arrivo di Puglia Popolare di Massimo Cassano, che ancora spera di avere la segreteria regionale di Forza Italia per il dopo Gino Vitali, tutti sono in attesa. Dai tarquiniani ai centristi di Di Giuseppe, passando per l’Udc e per coloro che seguirono la peonia di Beatrice Lorenzin.
“Quel che mi sento di dire è che c’è davvero tanta troppa confusione nello scenario politico di Palazzo Città- ha rilevato alla nostra testata web Rino de Martino, pronto ad assumere il coordinatore provinciale di Puglia Popolare -. E purtroppo c’è sempre qualcuno pronto a voler giocare sporco e in solitaria solo a proprio vantaggio infischiandosene della lealtà e della coerenza che i cittadini invocano da troppo tempo. Concludo invitando Clemente e gli altri chiarirsi le idee senza ergersi a portavoce di Movimenti Politici riconducibili a Massimo Cassano di cui non fanno parte e che non condividono affatto questi comportamenti”.