Nel pomeriggio di oggi le forze di polizia hanno sventato l’ennesimo furto al plesso dell’Istituto Agrario a Tor di Lama, dove è sopraggiunto anche il preside. L’edificio, senza vigilanza e lasciato incustodito dalla Provincia proprietaria dell’immobile, sta facendo molto discutere non solo docenti e ragazzi, ma anche la nascente associazione Arpinova Borgo Rurale. L’Immediato ha svelato alcuni “piani” del prefetto Iolanda Rolli e della tecnostruttura dell’amministrazione provinciale guidata dal presidente Francesco Miglio, secondo cui quella struttura potrebbe essere destinata ad un convitto formativo agricolo per cittadini stranieri, attingendo a fondi europei.
Ma a tutt’oggi restano degli interrogativi. Il primo riguarda proprio l’istituto superiore agrario ed ex alberghiero, solo temporaneamente traslato al Masi di Foggia. Dove finiranno i ragazzi se l’istituto di Torre di Lama è stato candidato quale sede di formazione per l’emergenza immigrazione e caporalato? Il secondo concerne la tempestività dell’intervento legalitario odierno, dopo settimane di vandalismi nella scuola a 15 km da Foggia. L’Ente locale si è finalmente svegliato e intende dare una guardiania alla struttura?
Intanto il progetto della commissaria Rolli è ben difeso da Cgil Foggia e Puglia, Arci e Libera Puglia, che in una nota elogiano l’iniziativa e accusano l’associazione, che si sta opponendo al futuro arrivo dei migranti. “Sosteniamo con forza l’impegno del Commissario straordinario del Governo, Prefetto Iolanda Rolli, impegnata in provincia di Foggia a dare risposte in termini di accoglienza e integrazione per i lavoratori stranieri,per superare le indecorose situazioni cui sono costretti a sottostare, le stesse che procurano vergogna al territorio della capitanata. In questo senso non possiamo che guardare con favore al progetto di un centro di formazione per migranti da realizzarsi nel foggiano”. E’ quanto affermano in una nota congiunta la Cgil di Puglia e di Capitanata, Libera e Arci Puglia a fronte delle polemiche sorte a margine del progetto.
“Vi sono risorse comunitarie disponibili, a partire da quelle del PON Legalità, destinate a ristrutturare edifici pubblici o confiscati alle mafie da destinare a questo tipo di progetti. Ad esempio nell’Asse IV per favorire l’inclusione sociale il recupero degli immobili può essere destinato ad accoglienza per immigrati regolari”. Arci, Libera e Cgil si scagliano contro Arpinova Borgo Rurale. E osservano: “È bastato però aver individuato nell’ex istituto alberghiero di Tor di Lama, alle porte di Foggia, una possibile sede, per far nascere fantomatiche associazioni con l’unico intento di contrastare tali azioni. Stiamo parlando di obiettivi di vera integrazione, che passano attraverso la formazione e possono consentire ad una umanità dolente e disperata di affrancarsi dal ricatto mafioso di chi sfrutta queste persone per lavoro o altro. Non possiamo permetterci di perdere l’occasione di investire risorse che ci sono e a questo sono destinate. Risorse indispensabili a migliorare la condizione di uomini e donne che reclamano diritti di cittadinanza, accoglienza, integrazione e che con il loro lavoro possono contribuire a determinare la ricchezza economica e sociale di un territorio tanto bello quanto controverso, fuori dal gioco dei caporali o di chi lucra su accoglienze da terzo mondo, facendo pagare a caro prezzo servizi, ormai per legge, illegali”.