Abbracci, sorrisi, lacrime. Il consenso tributato al M5S in provincia di Foggia ha travolto la vecchia classe dirigente, abbarbicata da decenni a rendite di posizione politiche. In un colpo solo, quasi con una furia “iconoclasta” le città e il territorio si sono affidate ad un nuovo personale politico, forse non ancora pronto per l’uso, ma appassionato e umile, che sente di dover vivere la politica dal basso. I partiti sono stati delegittimati in una domenica.
La giovane eletta Rosa Menga ha parlato di “fiducia alla cieca”. “Spero di farmi carico degnamente della responsabilità che mi è stata consegnata”.
Da zero parlamentari ad otto. Un balzo in avanti che fa piazza pulita di quasi tutti gli altri rappresentanti della provincia. Al di fuori del Movimento resistono solo Michele Bordo (nonostante la debacle del Pd) e un eletto del centrodestra ancora in bilico tra Raffaele Di Mauro e Joseph Splendido.
Alla festa nella ex Singer tanti iscritti della prima ora del blog di Beppe Grillo. Alcuni di loro si augurano che tutti gli eletti si rapportino sempre agli attivisti. Antonio Dembech ha anche chiesto ufficialmente un impegno alla squadra pentastellata. “Noi ci abbiamo messo la faccia ognuno nel suo posto di lavoro, voi impegnatevi a non tradire il Movimento”, la richiesta.
Come è stato annunciato forse Antonio Tasso il sipontino reo di aver venduto CD falsi potrebbe essere “reintegrato”.
Tanta la commozione da parte di molti attivisti. Marilena da Manfredonia ormai residente a San Giovanni ed infermiera moglie di un medico ripercorre la sua esperienza nei meetup.
“Quella del Movimento è una evoluzione culturale è stato dato un segno tangibile del cambiamento.
Ho meditato per l’opera meravigliosa, che è stata fatta dagli attivisti, quel seme cresce, ma occorre avere un atteggiamento coerente, soprattutto sul lavoro con l’esempio e la morale nei comportamenti. Sono convinta che l’uomo è corruttibile ma anche perfettibile”. La sua stella nel Movimento è l’ambiente da giovane adolescente contro l’Enichem in quel drammatico 1976 con la spiaggia transennata.
“Manfredonia era la roccaforte del Pd, poi Giancarlo d’Isita ha creato il primo meetup. Tutti gli attivisti hanno quella fiamma da condividere con gli altri, siamo una comunità di intenti , non è una vittoria elettorale numerica, è una vittoria sociale. Il movimento non poteva restare come era un tempo, ma non c’è nessuna leaderizzazione. Non c’è verticismo. Uno vale ancora uno”.
“Da zero ad 8 adesso, ora comincia il grosso, dobbiamo fare squadra in tutti i sensi, siamo lì per voi e grazie a voi. Unità e coesione per rappresentarvi al meglio, noi siamo i vostri portavoce”, ha detto Marialuisa Faro.
“Viviamo la possibilità del riscatto, con un solo gesto abbiamo mandato a casa i politici che hanno reso il territorio invivibile. Oggi per me è un giorno speciale compio anche 40 anni”, è stato il saluto di Giorgio Lovecchio.