Indagini dei carabinieri sono in corso per accertare la natura dell’atto intimidatorio di ieri contro il sindaco di Apricena, Antonio Potenza. Il pacco sospetto, ritrovato da un agenti di polizia libero dal servizio in quel momento, conteneva un ordigno realizzato con lo stesso materiale esplodente utilizzato nelle cave di marmo, simbolo di Apricena. Forse solo per puro caso, la bomba non sarebbe esplosa, bloccata da un difetto nella miccia. Il caso ha scosso la comunità ed è stato ripreso anche dalle tv nazionali. Quello delle intimidazioni agli amministratori, infatti, resta un fenomeno molto esteso sul territorio nazionale.
Nel frattempo sono giunte numerose attestazioni di solidarietà a Potenza. “Il vile atto intimidatorio al sindaco di Apricena, richiede che si alzino alte le voci di protesta e le espressioni di solidarietà delle Istituzioni, degli Enti Locali, dei corpi intermedi e di tutte le organizzazioni di categoria, affinchè le comunità non si pieghino al bieco volere di chi intende destabilizzare la convivenza civile e democratica”.
È quanto ha dichiarato il presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice, alla notizia del gravissimo episodio che ha interessato il primo cittadino di Apricena. “Al sindaco Potenza ed alla sua famiglia – ha concluso Rotice – le espressioni più sentite di vicinanza di Confindustria Foggia, mie personali e di tutte le imprese del territorio impegnate quotidianamente in processi virtuosi di crescita e sviluppo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Sezione Lapidei di Confindustria Foggia, Vincenzo Chirò, il quale ha sottolineato “la necessità inderogabile di stringersi attorno al sindaco di Apricena ed all’intera amministrazione, con la quale condividere ogni iniziativa in difesa della sicurezza e della legalità”.