Solo 4 sociologi in Italia si occupano di identità sessuale e di temi lgbt. Uno di loro è stato ospite oggi a Foggia, Fabio Corbisiero, sociologo napoletano e presidente dell’osservatorio lgbt della Federico II di Napoli. Si chiama “Città Arcobaleno” il libro sulla comunità lgbt, che è stato il pretesto per presentare
insieme a Vladimir Luxuria, il Presidente della Provincia di Foggia, Francesco Miglio e i rappresentanti di oltre 15 Associazioni del territorio e dei Comuni “arcobaleno” della Capitanata le nuove azioni concrete contro le discriminazioni e l’odio nei confronti delle persone omosessuali e transessuali.
Le Associazioni “Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti” e Arcigay Foggia “Le Bigotte”, in collaborazione con Agedo Foggia “Gabriele Scalfarotto”, “Il Vangelo della Vita”, “Donne in Rete”, A.I.C.S. Foggia, “Famiglie Arcobaleno” Puglia, “Rete Genitori Rainbow”, “Stigmamente”, CONART, CONART Teatro, “Il Filo di Arianna”, A.I.G.A. Foggia, A.C.L.I. Foggia, “Solidaunia”, “Il Teatro della Polvere”, “L’Officina Teatrale – Il Teatro dell’Accorgersi” hanno promosso un incontro nell’Auditorium Santa Chiara per lanciare la costituzione di un Osservatorio lgbt contro le discriminazioni.
80 le città arcobaleno: Roma è la prima, Lecce è seconda, Foggia è al 19esimo posto, ma con l’osservatorio salirà.
Il Comune di Foggia ha avuto la pec, così come Manfredonia. Dagli amministratori nessuna risposta, ha osservato Dimitri Lioi. “Aspettiamo l’assessore di Manfredonia e la loro adesione”.
Roberto Tucci, dal forte spirito militante, neo presidente de Le Bigotte, qualche anno fa è dovuto scappare dalla Daunia non perché aveva problemi economici ma perché era omosessuale. “Pensavo di essere sbagliato per gli altri, ho subito tanto dai miei coetanei e ho deciso di scappare da questa terra. Io vengo da Lucera: è questa la mia terra. Ho deciso di fare l’attivista e di metterci la faccia. Da soli siamo un nulla, aiutateci a rendere Foggia una città arcobaleno. Dopo la tempesta c’è sempre l’arcobaleno e l’arcobaleno può essere l’osservatorio. Non dobbiamo essere inermi e muti davanti ad uno sfottò o ad una aggressione”.
3 T, tecnologia, talento e tolleranza. Sono i 3 fattori di qualità e di successo. Corbisiero e Vladimir hanno aggiunto una quarta t, il Turismo, gay friendly.
L’osservatorio, come ha ricordato in esordio il presidente Miglio, si occuperà soprattutto del monitoraggio di fenomeni di bullismo.
“L’articolo 3 della Costituzione non contempla nessuna forma di discriminazione. È una operazione bella, bisognava iniziare dal basso, aprendo sportelli dal basso. Questa rete affiancherà altri Comuni, la carovana può avvicinare altre istituzioni. È un messaggio che non troverà insensibili gli enti. Una legislazione illuminata sul tema serve una cultura avanzata nei territori. Non siamo rimasti immobili”, ha rilevato Miglio, ricordando di essere un figlio di braccianti, di cafoni, verso il quale non c’è stata discriminazione sul censo.
Corbisiero ha lanciato più di una provocazione: più associazioni lgbt nascono più la qualità dei servizi delle amministrazioni locali peggiora.
Luxuria dal suo canto ha raccontato l’esperienza di Napoli, dove hanno aperto una casa rainbow per ragazzi e ragazze della comunità lgbt che sono cacciati di casa e non più amati dai genitori.
Un letto, un PC, un the caldo. I ragazzi lì non sono più smarriti. In una casa, un bene sottratto alla camorra. “Foggia per me è un libro aperto di ricordi. Quando ho saputo dell’osservatorio mi è venuto in mente il ricordo di Valeria, nato Valerio. Aveva una faccia d’angelo ci confidavamo. Il papà era manesco e la cacciò di casa non lasciandole neppure un maglione.
Cominciò a vivere nei vagoni e fece un brutto incontro, che le sembrò darle ascolto, era famiglia per lei chiunque la accoglieva: si bucava, è morta d’overdose. Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe Valeria in una città diversa, aperta. L’osservatorio impedirà fenomeni come questi”. Solo pochi mesi fa lo sportello de Le Bigotte ha accolto dei ragazzi cacciati di casa perché omosessuali.
San Severo, Sant’Agata, Lucera e Peschici. La provincia batte il capoluogo nell’adesione all’osservatorio.