“Sarà benedetto chi dona con gioia”, recita il Salmo 112. Ed è stata una esplosione di gioia per la Consulta Nazionale Antiusura l’Udienza Papale tenutasi ieri 3 febbraio nella Sala Clementina del Vaticano a Roma, dopo la celebrazione della Liturgia Eucaristica presieduta S.E. il Cardinale Angelo Comastri nell’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro.
Papa Francesco ha salutato le delegazioni delle 30 Fondazioni italiane e alcune famiglie strappate all’usura con parole di speranza. Ai 300 volontari, cui ha stretto la mano uno ad uno, ha rivolto un suggerimento colmo d’affetto. “Tenete fisso lo sguardo sui poveri e su Gesù. Facciamo appello ad un nuovo umanesimo dell’economia che metta da parte la logica dello scarto che genera profondi squilibri”.
Va cercato il “rispetto dei volti, mettendo al centro le persone e le famiglie”. La Fondazione Buon Samaritano di Foggia, presieduta dall’ingegner Pippo Cavaliere con il direttivo e una delegazione di volontari, c’era, con la sua “valigia della carità”.
Come ha ricordato il Santo Padre, in 26 anni di vita le Fondazioni in Italia hanno “salvato oltre 25mila famiglie”. Ma l’usura resta una “piaga diffusa e ancora molto sommersa. “L’usura indebolisce un Paese”, ha detto il Pontefice, aggiungendo alle tante immagini degli strozzini quella del San Matteo di Caravaggio. L’apostolo è diventato in quest’ultimo anno patrono delle Fondazioni Antiusura. “Matteo abbracciava i soldi, sentiva i soldi come dei figli, questo è l’atteggiamento dell’usura. Per gli stessi usurai, voi volontari, potete essere un richiamo di giustizia”, ha suggerito.
Un “volontariato motivato”, come il Santo Padre ha definito l’impegno delle Fondazioni, deve perciò aiutare a promuovere uno “stile di vita sobrio che responsabilizzi”. “Il servizio che rendete è gravoso. Servono povertà e sacrificio per non diventare del tutto schiavi delle cose”. Il gioco d’azzardo è “un’altra piaga”, la nuovissima piaga. La conosce bene Papa Francesco, che ha raccontato l’esperienza della sua Buenos Aires, dove sempre più donne anziane giocano. “È una patologia che ti umilia e ti ammazza”.
L’udienza pontificia è stata l’occasione per la Fondazione foggiana di riflettere grazie all’immenso carisma di Papa Francesco sulla “qualità etica” del suo servizio, improntato a risollevare chi è disorientato e disperato, perché vittima d’usura, dell’azzardo e delle estorsioni.
Le Fondazioni Antiusura, tutti i volontari e le volontarie, sono chiamati a creare una nuova visione della vita, per superare il “dolore fitto e angosciante”, lo ha chiamato il Papa, della povertà. Il Papa è stato salutato a nome di tutti dal presidente della Consulta nazionale, monsignor Alberto D’Urso. Anch’egli ha sottolineato: “Siamo convinti che è possibile uscire da questa spirale perversa. Se l’usura si organizza, si può organizzare anche la lotta all’usura con la prevenzione, la solidarietà e l’educazione alla legalità”.
Non sono mancati da parte del Pontefice dei riferimenti al mondo bancario, ripresi anche dal Sole24Ore, dall’Avvenire e dall’Osservatore Romano sui numeri di oggi. Anche le banche devono ritrovare la loro missione. Erano nate per evitare l’usura e i pegni.
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