Questa mattina il leghista Joseph Splendido, bersagliato dal documento del sanseverese Roberto Fanelli, e Michaela Di Donna erano fatalmente insieme in Corso Garibaldi. Si davano manforte. “Sarà quel che Dio vorrà, siamo nelle mani del Signore, sappiamo che tipo di giornale è Repubblica”, ha detto a l’Immediato la dirigente azzurra, travolta dall’articolo sull’indagine all’Ataf ai danni di suo padre, Massimino Di Donna, tra i kingmaker dell’amministrazione del cognato, Franco Landella.
Rischia la candidatura la giovane quarantenne, forzista da sempre sin dall’adolescenza. Ieri sera era data per sicura candidata nel collegio uninominale Foggia-Gargano alla Camera e in lista nel proporzionale, in terza posizione. Oggi è nell’ombra: il segretario regionale Gino Vitali dovrà prendere una decisione. “Nessuno voleva candidarsi nel collegio di Foggia, si rialzano le quotazioni di Luigi Miranda”, osserva un supporter del presidente del Consiglio, che ieri sera già chiedeva consigli e aiuti, trasferendo tutte le sue aspettative sulle prossime elezioni regionali e oggi ha ripreso a sognare Montecitorio.
Intanto emergono delle novità sulla capolistatura di Forza Italia. Mentre a Foggia parecchi avvocati millantano di aver avuto proposte da Silvio Berlusconi per una presenza in lista in rappresentanza della società civile delle professioni e di essere stati con lui a cena, solo un collega lo ha davvero incontrato. L’unico avvocato pugliese, segnalato dall’ordine professionale, che è stato ricevuto dall’ex premier, è l’ex presidente dell’Ordine di Foggia, Antonio Ciarambino, che l’anno scorso fu scelto dal Ministro Orlando per presiedere a livello nazionale la commissione centrale per gli esami di stato da avvocato. Una carica prestigiosa che per la prima volta ricadde su un principe del foro foggiano, selezionato dal consiglio nazionale forense. Secondo molti potrebbe essere Ciarambino il nome a sorpresa, tenuto sin qui celato, dai maggiorenti nazionali berlusconiani.
“È stato preservato, perché l’avvocato Ciarambino è una delle carte che Berlusconi si era riservato di giocare solo alla fine nella sua lucida follia. Ma non è detto che il territorio gliele faccia giocare”, confida un amico del penalista. L’avvocato Tonio Ciarambino ci ha pensato, all’inizio non era così convinto di acconsentire all’invito di Berlusconi, ma poi ha dovuto ricredersi. Sono ore cruciali, durante le quali fino all’ultimo minuto tutto può cambiare. Fino a lunedì tutti i nomi circolati in questa settimana potrebbero essere bruciati.
Alla nostra testata web l’avvocato Ciarambino ha confermato per intero l’indiscrezione. “È vero ho incontrato Silvio Berlusconi – ha asserito – è successo a metà novembre, siamo stati chiamati in rappresentanza del Consiglio nazionale forense, per verificare la fondatezza di un possibile impegno della società civile in Forza Italia. Ne abbiamo parlato. Siamo stati ad Arcore, eravamo una decina di noi. C’è una disponibilità di massima, però certe volte bisogna avere i santi in Paradiso per essere candidati, a me è bastato essere scelto tra 270mila avvocati dal mio presidente, essere il legale indicato per la Puglia mi ha inorgoglito, io non mi incenso mai, non sono una prima donna, ma questa scelta ricaduta su di me è stata una grande soddisfazione. Hanno voluto il mio curriculum, ma nessuno di noi ha voluto fare pressioni di sorta. Ci prestiamo alla politica, per noi avvocati significa togliere molto tempo alla nostra professione. Sarebbe per me una candidatura che arriva all’età di 55 anni, dopo 30 di professione che ho fatto dignitosamente, ho ricoperto anche ruoli istituzionali”.