Torte in faccia tra leghisti, volano cartellini rossi. Centrodestra: Gatta sfida Bordo. A Foggia Di Donna favorita

di ANTONELLA SOCCIO

Il 29 gennaio sta arrivando e si chiuderanno così finalmente i giochi di ciascun aspirante candidato a “valorizzare se stesso”  e si parlerà almeno un po’ di programmi. Il linguaggio della politica è infarcito di metafore guerresche: scendere in campo”, stare in “prima linea”, appartenere ad un “fronte”, “posizionarsi”, “militare” in uno o nell’altro “schieramento”. E quelle che stanno per volgere al termine sono state davvero settimane di lotta fratricida interna in tutti i partiti, nessuno escluso neppure il Movimento 5 Stelle, verso il quale i vari epurati alle Parlamentarie a livello nazionale hanno lanciato l’appello #annullatetutto.

I berluscones

Il centrodestra con i sondaggi in poppa fatica ancora a trovare un accordo su liste, alleanze, combinazione tra uomini e donne e collegi uninominali. Deciderà Silvio Berlusconi. L’Immediato ha già detto di Cerignola, dove sono stati “annullati” quattro candidati. Nella città amministrata dal sindaco Franco Metta e dominata in parte dal voto al centrosinistra, diviso sul civico neo Lorenzin con peonia Pippo Liscio e sull’europarlamentare Elena Gentile al Senato, chiamata da Matteo Renzi per rivitalizzare quel collegio e sperare di vincerlo, qualcuno fa circolare il nome di Giusto Masiello, l’imprenditore di Iposea e suocero del forzista Trombetta. Ma, secondo fonti nazionali dovrebbe spuntarla invece la deputata romana Barbara Saltamartini, ex Ncd e Azione Giovani, in forza alla Lega da qualche tempo nell’ultima legislatura come l’ex fittiano Nuccio Altieri, candidato nel Salento. Alla Lega in Puglia sono stati tributati 3 collegi, compreso quello al coordinatore regionale Rossano Sasso.

Da sx, Splendido e Fanelli

In Capitanata invece si è ormai giunti alle torte in faccia o alla notte dei lunghi coltelli, ogni usurata metafora politica va bene. Più di una riunione infuocata a Foggia nei giorni scorsi ha fatto precipitare i rapporti tra i diversi dirigenti.

Roberto Fanelli ha vergato ieri sera a Manfredonia un documento, dal quale si evince che il commissario provinciale di Foggia e Provincia, dopo aver consultato i componenti dell’assemblea provinciale, ha deciso che “Silvano Contini è revocato da fiduciario per la città di Foggia insieme al suo vice Gianfranco Fariello, entrambi sospesi dall’attività del partito e deferiti per eventuale provvedimento di espulsione”.

Fanelli comunica il suo diktat sull’avvocato Joseph Splendido. E spiega: “Non è stato indicato come candidato alle elezioni politiche, inoltre è stato sospeso e deferito per eventuale provvedimento di espulsione. I provvedimenti sono stati assunti al fine di garantire l’onorabilità e l’integrità del partito, minacciato da fatti che destabilizzano l’azione politica in una delicata fase elettorale e da dichiarazioni molto gravi, ingiuriose e calunniose ai danni di componenti della classe dirigente locale e regionale”. Fanelli potrebbe anche riabilitare Saverio Siorini, dopo la quarantena per le frasi sessiste su Laura Boldrini. Ma quali sono stati i fatti ritenuti così gravi? Forse il patto stipulato tra Sasso e i leghisti foggiani, spiega qualcuno. Ma il coordinatore regionale Sasso resta silente, non sembra voler interferire in questa stucchevole diatriba salviniana sulla capolistatura, che dura ormai da un mese. Che la Capitanata si scanni da sola. Sarà calato dall’alto qualcun altro.

Di Donna tra Landella e Di Mauro

In Forza Italia Giandiego Gatta sembra ormai fisso alla Camera nel suo collegio dove si contenderà amici e simpatie con l’uscente Pd Michele Bordo. I risultati delle Primarie social nazionali sulle 50 speranze azzurre potrebbero aver premiato anche il coordinatore provinciale Raffaele Di Mauro, pronto a correre in seconda posizione, mentre a Foggia Michaela Di Donna, per le quote di genere e per rafforzare l’amministrazione Landella resta favorita.

Forte il dibattito nella quarta gamba, che pure rischia di amputarsi da sola. I due parlamentari uscenti, il fittiano Lucio Tarquinio e l’Udc Angelo Cera si giocano un collegio con Giannicola De Leonardis, che potrebbe vincere l’uninominale senatoriale, grazie alle mediazioni romane di Paolo Dell’Erba e dell’infallibile negoziatore Franco Di Giuseppe. Con Tarquinio, che passerebbe così al camerale Lucera-San Severo-Monti Dauni, dove ha dalla sua tantissimi amici, dal lucerino Giuseppe Pica ai forzisti sanseveresi delusi da Cecchino Damone, e Angelo Cera “costretto” al solo listino plurinominale, dove comunque avrebbe il sostegno di tutta la gens ceriana, delle donne Udc e dei tanti coordinamenti giovani più quello della famiglia sannicandrese di Nino Marinacci, che ha già dato la disponibilità di sua moglie o di suo figlio Vincenzo per un posto in posizione non utile.

Le ipotesi dell’imprenditore Fabio Porreca o dell’ultimo in ordine di tempo l’avvocato Fabio Verile? Restano sul tavolo. Come le speranze del presidente del Consiglio Luigi Miranda. “Potrà sempre andare in televisione”, dice un azzurro maligno, riferendosi alla sua innegabile telegenia.

M5S

Caccavo

Nulla trapela invece dal mondo pentastellato, che mantiene il riserbo come i migliori partiti della Prima Repubblica. Lo staff deciderà tutto nel weekend. Sui collegi uninominali restano le dichiarazioni rese alla nostra testata web dall’ingegner Marco Pellegrini, il quale ha dato la sua disponibilità per il collegio uninominale.

“Mi ha sorpreso che non abbia ricevuto neanche il voto degli iscritti alla Parlamentarie”, ha osservato un suo potenziale competitor. Dai siti abruzzesi intanto fuoriesce la novità dell’imprenditore foggiano bio Francesco Caccavo, ex presidente di Confapi, ormai residente a Pineto e possibile candidato nel teramano del M5S.

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