
La proposta di legge “Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico” è stata oggetto di audizioni durante i lavori delle Commissioni agricoltura e affari generali, riunite in seduta congiunta.
Nel merito si sono espressi i rappresentanti regionali delle associazioni agricole (CIA, Confagricoltura, Coldiretti) e ambientaliste, i quali hanno apprezzato l’iniziativa legislativa che ha l’obiettivo di introdurre una serie di misure efficaci in materia di gestione dei danni provocati soprattutto da determinate specie di animali selvatici come i cinghiali, le lepri, gli storni, che costituiscono una vera e propria emergenza per le imprese agricole.
In particolare, i soggetti intervenuti, hanno rilevato la necessità di trasformare in risarcimento danni la voce indennizzo, considerato che quest’ultimo solitamente comporta l’emissione di somme irrisorie, insufficienti per poter far fronte ai danni provocati al patrimonio zootecnico. Altro aspetto rilevato ha riguardato le misure da adottare ai fini del controllo e contenimento del fenomeno dell’immissione di fauna selvatica nelle zone di caccia.
Piena condivisione per il contenuto del provvedimento è stata espressa anche da parte degli ambientalisti, considerato un ottimo strumento per arginare la problematica in questione, secondo cui la responsabilità è da attribuire in gran parte alla latitanza da parte delle Amministrazioni provinciali sulla piena attuazione dei Piani straordinari faunistici e alla mancanza di un censimento e forme di vigilanza lasciata in stand-by da parte della Regione.
De Leonardis: “Positiva proposta di legge”
La nota del consigliere regionale Giannicola De Leonardis: “La presenza incontrollata di animali selvatici sulle strade e nel territorio pugliese è diventata una vera e propria emergenza, e la proposta di legge per cercare di fronteggiarla in tutti i suoi molteplici aspetti, presentata dal collega Pentassuglia, è un’iniziativa apprezzabile che va sostenuta, anche tenendo conto dei suggerimenti espressi oggi in fase di audizione in particolare dai rappresentanti della Coldiretti e della Confagricoltura. Un’emergenza che parte da lontano, colpevolmente trascurata a più livelli e adesso bisogna assolutamente non solo recuperare il tempo perso, ma approfondirla per scongiurare nuove possibili tragedie, per preservare l’ambiente e la salute pubblica, e garantire la dovuta sicurezza. La pausa delle sedute consiliari fino al 9 marzo non depone certo a favore, ma mi auguro che la pdl arrivi poi immediatamente nell’aula nella sua completezza e stesura definitiva, e metta ordine in un ambito per troppo tempo ignorato”.
Coldiretti: “Oltre 11 milioni di euro di danni”
“Abbiamo fatto pressing affinché si passasse dalle parole ai fatti sul delicato tema della fauna selvatica che mette a repentaglio l’incolumità pubblica e arreca danni al settore agricolo e le nostre istanze sono state accolte e fatte proprie del Presidente della IV^ Commissione consiliare che ha presentato una proposta di legge ad hoc che auspichiamo approdi senza indugio nella massima assise regionale per l’approvazione del Consiglio. Nel giro di dieci anni cinghiali e lupi sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori e automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali, anche con feriti gravi. I numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Qualora le misure di prevenzione si rilevino inefficaci, dovrà, dunque, essere avviato un efficace controllo faunistico, tramite le attività di contenimento numerico, allontanamento e controllo della fauna selvatica, che si rendono necessarie per il soddisfacimento di un legittimo e primario interesse pubblico, tenendo conto, peraltro, dei principi di efficacia ed economicità delle modalità di attuazione, perseguendo il minimo impatto ecologico e prevedendo il ristoro dei danni”. È la posizione del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, sulla proposta di legge del consigliere Donato Pentassuglia su “Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico”, nel corso dell’audizione congiunta di IV e II Commissione consiliari permanenti.
La proposta di legge intende promuovere l’utilizzo di tutte le strategie venatorie ammesse dalla legge per una presenza delle specie compatibili con le esigenze ambientali, sociali ed economiche del contesto territoriale, con particolare riferimento alla salvaguardia delle colture agricole e forestali, prevenire i danni, riducendoli progressivamente – rileva Coldiretti Puglia – attraverso la fissazione di soglie massime di danno realistiche, garantire la pubblica incolumità, sia per chi pratica tali forme di caccia che per chi frequenta gli ambienti rurali, mediante la formazione dei soggetti abilitati al prelievo, effettuare le misurazioni biometriche sui capi abbattuti, anche al fine di valutare ogni anno il potenziale riproduttivo della popolazione locale.
“In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro. Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati”.
Gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta – denuncia Coldiretti Puglia – se si considera la capacità di adattamento di cinghiali e lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della regione.