È ancora toto nomi per il Parlamento nel Pd e nei partiti di sinistra. L’arrivo di Michele Emiliano oggi in visita agli Ospedali Riuniti e per la prima volta anche allo Zooprofilattico ha sollecitato molto gli animi nel mondo accademico ospedaliero e non solo.
Circola insistente la voce che il magnifico rettore Maurizio Ricci potrebbe essere candidato al Senato nel Pd come esponente della società civile di prestigio. A differenza del suo predecessore, l’archeologo Giuliano Volpe, che nel 2013, forte del sostegno degli imprenditori della Fondazione Apulia Felix, condusse la sua campagna elettorale e la sua candidatura al Senato in Sel (dove al primo posto era piazzato Dario Stefano) da rettore, il giuslavorista anconetano Maurizio Ricci, con il regolamento modificato, potrebbe dimettersi dallo scranno di Palazzo Ateneo, dove gli restano ancora altri due anni circa di mandato. È per questo che se dovesse essere accertata la sua opzione politica tra i dem, incassando il consenso dell’assessore regionale Raffaele Piemontese, Ricci dovrebbe avere una elezione assicurata. Con la capolistatura nel listino senatoriale, andando quindi in danno all’europarlamentare Elena Gentile, che spera di poter essere della partita, in quota Renzi.
I rapporti tra quest’ultima ed il governatore, si sa, non sono idilliaci e oggi da parte di quest’ultimo non sono mancate stoccate a chi lo ha preceduto alla delega alla Sanità. “Se qualcuno pensa che la sanità sia un luogo dove prendere voti e costruire clientele, se lo scordi, in particolare a Foggia, perché è finita questa storia”, ha detto ai microfoni della stampa e delle tv locali.
La candidatura di Ricci è doppiamente “intelligente” secondo gli osservatori, sebbene il rettore sia sempre stato considerato un professore d’area. Sia perché aprirebbe le stanze del partito, avvitato tra i soliti nomi di apparato e nelle guerre intestine, sia perché arginerebbe molti voti in fuga proprio in ambito sanitario, dove in virtù dell’impossibilità del voto disgiunto, le probabili candidature in Liberi e Uguali del Primario Ciro Mundi e dell’uscente Arcangelo Sannicandro, capace di mobilitare ancora Sanitaservice, potrebbero far molto male al Pd. In più Emiliano deve a Ricci almeno delle “scuse” per aver indotto alle dimissioni il buon manager Antonio Pedota.
“Girano voci di una candidatura del rettore – confermano alcuni docenti Unifg- è certo che tante cose e tanti suoi atti sono stati interpretati negli anni scorsi in questa luce da molti e molte. Il protagonismo di Agostino Sevi degli ultimi tempi fa pensare inoltre che quest’ultimo si stia già preparando ad una campagna elettorale rettorale, scontrandosi magari contro Lo Muzio. Se il Pd candida Ricci, vorrebbe dire che è in seria difficoltà”.

Il Pd può consentirsi di “consegnare” l’Unifg ad un professore considerato vicino ai civici di Leo Di Gioia? Questo si chiedono gli scettici, mentre proprio al Senato il Movimento 5 Stelle in settimana protocollerà una interrogazione contro Maurizio Ricci e l’Unifg a firma del senatore Buccarella per l’ultima querelle tra la prof Francesca Cangelli e il suo ex maestro Enrico Follieri.
Le parole di Ricci oggi per i 4 passi in Ospedale sono apparse già da candidato in pectore, quando ha sottolineato il dato deprimente del personale. 3090 unità ospedaliere e un fabbisogno di almeno 787 addetti.
Sul personale e sulle stabilizzazioni, come quelle annunciate allo Zooprofilattico, del resto si giocherà gran parte della campagna elettorale del Pd. La corrente di Emiliano, Fronte dem, con Colomba Mongiello e Dario Ginefra ha portato a casa una norma che consente agli IRCCS e agli IZC di assumere e stabilizzare i ricercatori precari.

“Bisogna aspettare che passi Natale prima di sapere qualcosa di certo nel campo del centrosinistra e della sinistra. La difficoltà vera sarà nei collegi uninominali. Emiliano ha detto chiaramente che gli assessori che si candidano al Parlamento dovranno dimettersi. I nomi che si fanno ora sono per bruciare, nel Pd chi entra papa non esce cardinale, ma solo prete”, è il commento di un collaboratore del Governatore.
Chi potrebbe immolarsi nel maggioritario? Con dentro i civici il Pd potrebbe raggiungere il 22%, rischiando di essere il terzo partito della Capitanata. Non è escluso che due politici considerati a torto a “fine carriera”, come il delegato provinciale alle Strade, l’otorino Pasquale Russo, e il sanseverese Dino Marino, possano essere chiamati a rappresentare il Pd nei loro due collegi.