Shopping nei giorni festivi, Porreca: “Servono regole ma come la mettiamo con Amazon?”

Fa discutere il nuovo tema politico lanciato dal leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, contro la deregulation commerciale. Dopo più di un anno e tante battaglie in aula e in commissione la proposta pentastellata è stata approvata alla Camera in un testo unico. Il testo approvato all’unanimità non abolisce le liberalizzazioni, ma contiene alcune importanti misure per il piccolo commerciante in crisi, come si legge sul blog di Beppe Grillo. Viene sancito il principio che gli orari sono da regolare prevedendo almeno 6 chiusure festive obbligatorie su 12 festività individuate. Viene inoltre istituito un Fondo in favore delle microimprese: 90 milioni di euro in un quinquennio, utilizzabili per spese sostenute per l’ampliamento dell’attività, per la dotazione di strumentazioni nuove, comprese quelle necessarie per i pagamenti tramite moneta elettronica, e di sistemi di sicurezza innovativi, nonché per l’accrescimento dell’efficienza energetica. Una parte del fondo poi potrà essere utilizzata anche per l’erogazione di contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione dovuti ai proprietari degli immobili, di proprietà sia pubblica sia privata, e di contributi per l’acquisizione di servizi.

“Il testo è in discussione al Senato e sembrerebbe dar fastidio alle lobby della grande distribuzione del commercio che, con la complicità di Scelta Civica, Pd e Forza Italia tengono il testo bloccato dal 26 settembre 2014 con l’intento di affossare la proposta. Approvare la legge prima della fine legislatura si può, anche perché è giusto che il Parlamento lavori anche a Natale approvando leggi che dimostrano una concreta vicinanza della politica ai cittadini: stop aperture indiscriminati nei festivi e abolizione dei vitalizi. Sarebbe il miglior regalo di Natale possibile per tutti gli italiani”, ha evidenziato il Movimento.

L’argomento è molto sentito dagli italiani e dalle italiane e travalica gli schieramenti e le posizioni ideologiche. Basti ricordare il linciaggio subito sui social da Gianni Morandi, ad un post con un suo sacchetto della spesa domenicale. Ci sono punti vendita come la catena di GdO tedesca Lidl, che non solo non chiude quasi mai, ma addirittura applica orari “impossibili” pure di domenica, abbassando la saracinesca alle 22. Altri imprenditori locali, come Luigi Giannatempo dei supermercati La Prima, applicano la mezza giornata di domenica.

In provincia di Foggia il GrandApulia, come si sa, ha fatto una scelta spinta sulle aperture festive. Nei prossimi giorni la Svicom, Tonino Sarni e il neo direttore del centro commerciale Roberto Consalvo potranno spiegare in una conferenza stampa di bilancio ad un anno dall’apertura, se le domeniche, la Pasquetta e gli altri dì di festa sono stati redditizi e quale è stato il flusso di traffico in galleria. La Svicom negli ultimi mesi ha aggiunto diversi parchi commerciali al suo carnet gestionale. Dal Serravalle Retail Park, recentemente acquisito da Aedes SIIQ S.p.A., che affianca lo storico Designer Outlet al Kalépolis Salento di Galatina, la cui apertura è prevista per il 2019, con un immobile di Proprietà di Pantacom di circa 27.000 mq con 24 punti vendita, fra shopping, servizi e ristorazione.

Fabio Porreca

L’Immediato ha chiesto al titolare, l’imprenditore Fabio Porreca, la sua opinione sulla battaglia di Di Maio. Se il M5S, come è probabile, si confermerà il primo partito del Paese, alcune politiche commerciali potrebbero subire importanti modifiche. Sul punto è illuminante il libro di Jonathan Crary “24/7. Il capitalismo all’assalto del sonno”. “Aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è il mantra del capitalismo contemporaneo, l’ideale perverso di una vita senza pause, attivata in qualsiasi momento del giorno o della notte, in una sorta di condizione di veglia globale”,

“Il tema non è banale e va affrontato in modo non ideologico – osserva Porreca -. In generale sono per la libertà d’impresa (anche nella scelta degli orari d’apertura). Una libertà che però deve essere esercitata nel rispetto delle norme sugli orari di lavoro e della tutela dei diritti dei lavoratori (riposo, straordinari, ferie, ecc.). Su questo tema la situazione è critica, c’è molto da fare, occorrono più controlli. Nella discussione poi manca un pezzo: la rete. Che facciamo con Amazon? Nei festivi ne oscuriamo il sito, inibiamo il call center, imponiamo la chiusura del centro distributivo (aperto h. 24, 7 giorni su 7)?”. Porreca ha letto il testo di legge? “Non ho ancora visto il testo. Ho letto che si parla di chiusura per 6 giorni festivi su 12. Quindi capisco non si parli della domeniche”.

Ritiene pertanto che Di Maio stia facendo demagogia calcando la mano sulle domeniche sui media? O trattandosi di un tema sensibile, possiede un sondaggio o dei big data che fanno pensare che la maggioranza degli italiani voglia chiusi i centri commerciali nei giorni festivi? “Non penso sia demagogia. È una visione non liberista su un tema ‘appunto’ sensibile”.