È tempo di chiudere la coalizione, mentre si delineano i vari schieramenti con il divorzio consensuale di Ap e le altre liste civiche alleate al Pd. Matteo Renzi nella sua E-news di qualche ora fa annuncia la manifestazione del prossimo sabato 16 dicembre a Reggio Emilia per “rilanciare il Pd” dal Teatro Municipale Romolo Valli della città del Tricolore, in collegamento con mille sedi di partito distaccate sul territorio. “Rinnovo l’appello a chi vorrà darci una mano per fare il Responsabile di Seggio a segnalare la propria disponibilità. Ci saremo a Reggio Emilia come Pd, come squadra, con i rappresentanti del Governo, con gli amministratori locali, con i vostri messaggi e suggerimenti che arriveranno dai social, con le storie di un partito che ha preso l’Italia ferma in panne e l’ha rimessa in moto. Ora il bivio è chiaro: si continua a andare avanti o si torna indietro? La sfida tutto sommato è semplice: se pensate che l’Italia stia meglio di quattro anni fa, date fiducia al Pd. Se avete voglia di tornare ai tempi dello spread e della crisi occupazionale, invece avete l’imbarazzo della scelta”, ha evidenziato nella sua mail indirizzata a tutti i simpatizzanti.
Vuole andare avanti, sul territorio di Capitanata, anche un gruppo di dirigenti ed iscritti, che ha firmato un appello per ritrovare l’unità, dopo il congresso concluso tra ricorsi e audizioni in commissione nazionale di garanzia. Il documento firmato dai due dirigenti Pd Lorenzo Frattarolo e Dino Marino è stato sottoscritto anche da Alma Alikaj, Annalisa Cancellaro, Rosaria Capotosto, Costanzo D’Amaro, Mariella Di Monte, Sara Leone, Maria Teresa Nutile, Pasquale Pepe, Luigi Presutto.
“Il mondo sta cambiando rapidamente, sotto i nostri occhi. Il rischio di un deriva conservatrice e populista è già nei fatti – si legge -. Il Pd ha, perciò, una grande responsabilità: contenere le propulsioni populistiche, rimboccarsi le maniche e ripartire per il bene del Paese. Un processo che ha come suo presupposto strategico quello di chiudere le ferite e gli strascichi polemici della fase congressuale per aprire un dialogo con tutte le forze democratiche. I mille giorni del Governo Renzi rappresentano un riferimento fondamentale in questa incessante stagione di confronto che deve iniziare. Vanno messi in risalto gli aspetti positivi, le conquiste, il riformismo incessante ma vanno anche analizzati, senza infingimenti, gli errori fatti. In quanto iscritti, militanti e dirigenti del Pd di Capitanata siamo tutti chiamati in causa. Ciascuno di noi deve assumersi la propria parte di responsabilità per tornare a far crescere il Partito e per vincere le elezioni”.
Secondo i firmatari “non c’è altro tempo da perdere”. E osservano: “Il congresso nazionale ha legittimato la leadership di Renzi in aprile, il Pd, a livello provinciale, ha completato la sua stagione congressuale con l’elezione di Lia Azzarone alla guida della federazione. A lei la responsabilità di condurre il partito in questa fase delicatissima. Oggi più che mai è indispensabile la collaborazione di ciascuno. L’attesa per le determinazioni degli organismi nazionali, alle quali naturalmente tutti ci atterremo, non possono sospendere la normale azione politica, della quale si avverte la necessità. Non possiamo tenere il Pd in naftalina. I fatti di cronaca ci impongono di essere vigili. Il fenomeno della crescita della destra xenofoba e intollerante che ha avuto nell’assalto nella sede di Verona degli skinhead l’episodio più inquietante sia un monito per tutti. Basta con le contrapposizioni. Ora pensiamo a ricompattare il partito e a marciare uniti verso le prossime scadenze elettorali. Tocca a noi avere il coraggio di rimetterci in discussione e creare un progetto unitario e fortemente condiviso per dare all’Italia una guida autorevole e moderna. Mutuando lo slogan della mobilitazione di sabato 16 dicembre, “L’Obiettivo del Pd è l’Italia”: il nostro deve essere la Capitanata”.