La procura di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri. Il caso che coinvolge il primo cittadino riguarda la gara d’appalto del servizio di trasporto scolastico e urbano gestito dal Consorzio Re Manfredi fino al 2015. Le accuse per Cavalieri sono piuttosto pesanti: tentata concussione, abuso d’ufficio e violenza privata. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Ciro Gaudiano, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Troia. I due, stando all’accusa, avrebbero minacciato, esplicitamente ed implicitamente il legale rappresentante e il direttore tecnico del consorzio Re Manfredi per ottenere la proroga del contratto per tre anni, quale prezzo per eliminare l’alea connaturata all’appalto.
Cavalieri avrebbe fatto pressioni affinché il consorzio licenziasse i dipendenti per assumerne altri su segnalazione del primo cittadino. Il sindaco avrebbe avanzato anche richieste di tipo economico. Se non avessero accettato, Cavalieri sarebbe stato disposto a indire una nuova gara d’appalto mettendo a rischio l’appalto per il consorzio. Durante la gestione del servizio della Re Manfredi l’amministrazione avrebbe effettuato dei richiami al consorzio per gravi irregolarità, in realtà ingiustificati ma utili per precostituirsi dei motivi per non ammetterla alla nuova gara che il Comune avrebbe indetto di lì a poco. Una volta indetta la gara e affidata ad un’altra società il sindaco e il dirigente comunale avrebbero minacciato la Re Manfredi a non fare ricorso al Tar di Bari. Se lo avesse fatto il sindaco, secondo quanto denunciato dalle presunte vittime, avrebbe fatto reclami e contestazioni scritte tanto che il consorzio avrebbe avuto problemi a lavorare su tutto il territorio nazionale. Il sindaco di Troia e il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale sono anche accusati di aver indetto una gara, con un criterio particolare, in modo da favorire un’altra società procurando così un ingiusto vantaggio alla ditta vincitrice del bando e un danno per il Comune di Troia. Il sindaco ha fatto sapere di essere assolutamente tranquillo ed estraneo ai fatti. “Confido nell’operato della magistratura”.