Un monumento a forma di stele per Aurelio e Luigi Luciani, i fratelli contadini di San Marco in Lamis rimasti uccisi nella strage del 9 agosto scorso. Testimoni involontari dell’agguato o tragico scambio di persone? Mentre proseguono le indagini dei carabinieri, oggi il Gargano ha reso omaggio ai due uomini. “Noi siamo di più, siamo più forti e batteremo la mafia. Il Gargano sarà liberato dalle mafie”. Queste le parole di Arcangela, moglie di Luigi, dinanzi alla stele commemorativa. Con i familiari delle vittime, numerosi rappresentanti delle istituzioni giunti da vari angoli della provincia di Foggia. Tutti lì, nei pressi della stazione abbandonata di San Marco in Lamis, scenario degli omicidi di mafia in una calda mattina di inizio agosto.

“La morte di fratelli Luciani sia da monito ai giovani, futuri portatori dei valori della cultura e della legalità, affinché l’equilibrio della società non sia rimesso all’arbitrio selvaggio del più forte, ma alle scelte di una società civile e democratica. Sarà essa la più preziosa testimonianza di ciò che è stata la loro vita in quei campi che loro hanno lavorato, amato e onorato”. Questo il pensiero dei parenti dei due sfortunati contadini.