Si riduce l’assistenza domiciliare a Foggia, dopo il taglio dei fondi destinati dal Ministero al Comune (circa 400mila euro). Le due cooperative che gestiscono i servizi Sad-Adi, Sanità Più e San Giovanni di Dio, hanno dovuto agire sul personale in servizio (una quarantina di lavoratori) impiegato a termine nel progetto. Il sindacato Usppi, con una nota, ha parlato di “interruzione delle attività” per via dei “49 operatori socio sanitari che finiscono per strada”. “La scorsa settimana – ha spiegato il coordinatore Massimiliano Di Fonso – il personale è stato convocato dalle rispettive cooperative per ritirare le lettere di licenziamento, nel caso dei meno anziati, e di riduzione del 70 per cento dell’orario di lavoro, dovuto alla comunicazione dell’assessorato ai servizi sociali di revoca del servizio domiciliare”.
“Si finisce di male in peggio in questa città martoriata dalla disoccupazione e devastata socialmente e che da un giorno all’altro ci si ritrova senza lavoro senza conoscere le motivazioni – prosegue -. Noi non conosciamo i motivi ne tantomeno il perché sia stato interrotto il servizio, ma sappiamo bene che 50 lavoratori finiscono per strada e che circa 150 utenti foggiani non riceveranno più assistenza domiciliare, per questo ci accingiamo a chiedere al Prefetto di Foggia di promuovere un tavolo di concertazione affinché si venga a capo del perché il servizio di assistenza domiciliare sia stato interrotto”.
La posizione del sindacato è stata contestata dall’assessore alle Politiche sociali, Erminia Roberto: “Il servizio non è stato interrotto – ha chiosato -, ma è solo stata ultimata la misura ministeriale ‘PAC Anziani – II Riparto’, che prevedeva l’erogazione di un numero di ore per l’Assistenza Domiciliare Sociale (SAD) ed un numero di ore per l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). L’assessorato alle Politiche sociali, a tutela dei soggetti fragili – anziani ultrasessantacinquenni – ha provveduto ad informare adeguatamente i fruitori del servizio e ad accompagnarli nelle procedure per l’ottenimento dei buoni servizio disabili ed anziani erogati dalla Regione Puglia, che andranno di fatto a garantire la prosecuzione del servizio reso agli anziani ed ai disabili dalle stesse cooperative che hanno espletato il servizio (SAD – ADI) in quanto iscritte al Catalogo regionale dell’Offerta. È bene precisare, inoltre, che non è l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Foggia a decidere di quante e quali figure professionali le cooperative debbano avvalersi per espletare tali servizi. Questo è un tema che spetta completamente a loro, non possiamo garantire che il servizio continuerà regolarmente”.
Luca Vigilante, della coop Sanità Più, sottolinea che “c’è stato un dimezzamento delle ore e, dunque, degli operatori impiegati nei servizi”. “La coop – ha continuato – ha preparato le lettere per la diminuzione dell’orario contrattuale, ma non le ha ancora recapitate perché ci siamo resi conto che con i buoni servizio potevamo compensare un po’ la riduzione. Dovevamo fare nuove assunzioni con queste risorse, invece prenderemo una parte del personale cessato al 30 settembre”. Dello stesso avviso Raffaele De Nittis della San Giovanni di Dio: “La riduzione – ha concluso – è dovuta alla carenza di risorse da parte del ministero e del Comune. Non possiamo fare altro se ci riducono il monte ore complessivo”.