Niente di spaventoso da rievocare “Gli uccelli” di Hitchcock, capolavoro horror del 1963. Foggia si prepara ad ospitare una lunga schiera di volatili ma l’invasione sarà tutt’altro che terrificante. Anzi! Il capoluogo dauno sarà infatti capitale europea dell’ornitologia dal 15 al 22 ottobre. Nel quartiere fieristico, migliaia di uccelli provenienti da tutto il mondo saranno in esposizione alla “1^ Mostra Ornitologica Internazionale dei Tre Mari”.
Un evento di portata mastodontica che vede una sinergia di 12 associazioni ornitologiche pugliesi, lucane e calabresi con oltre sessanta collaboratori e che si appresta a diventare una realtà a livello europeo.
Cinquemila uccelli in esposizione nel padiglione 71, altrettanti in mostra scambio nel padiglione 10 per un totale di migliaia di espositori, allevatori, curiosi provenienti da tutta Europa.
Gli uccelli saranno sottoposti a giudizio da un pool di giudici internazionali provenienti da Belgio, Spagna, Italia, Inghilterra, Slovenia e Olanda, così come gli espositori che stanno subissando di prenotazioni gli alberghi di Foggia e provincia. L’Internazionale dei Tre Mari sarà aperta al pubblico il 20, 21 e 22 ottobre e coinvolgerà anche chi è meno vicino al mondo dell’ornitologia, visto che verranno organizzate numerose iniziative collaterali come “Vanity On Wings”, la collettiva d’arte che coinvolgerà 21 artisti locali.
Presenti aziende del mondo del settore del Pet a livello internazionale. La direzione della mostra è affidata a Peppino Vitti, decano dell’ornitologia italiana, una figura di spicco soprattutto perché autore di numerosi scritti sulle mutazioni di colore dei canarini e degli uccelli d’affezione.
E a proposito di pennuti, alla “Tre Mari” saranno presenti uccelli di ogni tipo provenienti da tutto il mondo, dai giganteschi pappagalli sudamericani ed africani ai minuscoli e coloratissimi diamanti australiani, senza dimenticare i canarini di tutte le razze, i cardellini, i fringillidi domestici e gli esotici d’affezione più rari.
L’esposizione è aperta anche alle scolaresche e sono previste visite guidate nei padiglioni per meglio conoscere lo straordinario mondo alato. Tutto questo sotto l’egida della “Federazione Ornicoltori Italiani”, che da decenni ha adottato il motto “Allevare è proteggere”, e della C.O.M. (Confederazione Ornitologica Mondiale). L’allevamento in cattività di uccelli appartenenti a specie protette, che in alcuni casi si sono completamente estinti in natura, ne permette infatti la salvaguardia e la reintroduzione in natura e combatte fenomeni come il bracconaggio.