Un appello alla Regione Puglia e al presidente della giunta, Michele Emiliano, viene fatto dai genitori di un bambino di un anno della provincia di Foggia affetto da una grave patologia rara e che aspetta da mesi l’assistenza sanitaria domiciliare. Il piccolo è nato nel marzo 2016 e già durante la gravidanza i genitori sapevano della sindrome di Charge, che causa sordità, cecità e nel caso del bimbo di Foggia anche insufficienze dell’apparato intestinale.
Il bambino è stato curato nei primi mesi all’ospedale Bambin Gesù di Roma. Una volta dimesso, nell’agosto 2016, i sanitari hanno prescritto cure domiciliari specifiche che ancora oggi non sono state del tutto fornite. E anzi, durante un successivo ricovero nell’ospedale di Foggia, i genitori sono stati denunciati da un medico per abbandono di minore per aver insistito perché il loro figlio restasse in ospedale dal momento che a casa non avevano gli strumenti per curarlo. Il Tribunale per i Minorenni di Bari ha dichiarato nei giorni scorsi il non luogo a procedere, “riconoscendo la correttezza dell’operato dei genitori – spiega il legale, l’avvocato Francesco Miraglia – e invitando la famiglia a rivolgersi alla Asl per ottenere l’assistenza necessaria richiesta”.
La denuncia del medico aveva dato avvio anche ad un’indagine penale per abbandono di minore ancora in corso da parte della Procura di Foggia, alla quale i genitori hanno risposto con una controquerela per calunnia.
Oggi il bambino è a casa ma i genitori “stanno ancora attendendo – dice il legale – che la Regione Puglia fornisca loro tutti i presidi assistenzialistici di cui il piccino necessita e che sono stati prescritti tanto dall’ospedale Bambino Gesù di Roma, tanto da Tribunale per i minorenni di Bari”. “Fin da settembre 2016 i genitori si sono rivolti alla Asl di Foggia e più volte alla Regione – afferma il legale alla Gazzetta del Mezzogiorno – per sollecitare un’assistenza domiciliare con infermieri professionisti e preparati alla sua esigenza sanitaria per un minimo di 6 ore per 7 giorni alla settimana”. Al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, “che – afferma l’avvocato – non ha mai risposto alle nostre missive”, la famiglia chiede di dar seguito alle parole da lui stesso pronunciate “in questi giorni di campagna elettorale in cui parla di garantire ‘una piena uguaglianza delle opportunità'” e “inclusione sociale contro l’esclusione dei più deboli”, quando invece nella Regione di cui è responsabile “lascia un bambino affetto da una gravissima patologia sprovvisto di assistenza e la famiglia sola ad affrontare tutte le difficoltà che ne conseguono”.