I detenuti con e senza figli scenderanno in campo mercoledì 8 marzo alle ore 15.00, per giocare e sorridere oltre le barriere fisiche ed emotive. Sarà un pomeriggio particolare nella Casa Circondariale di Foggia, per le persone ristrette, per le loro famiglie ma anche per i volontari e per chi nel Carcere ci lavora. Dopo la sfida del 19 dicembre scorso, il docente e volontario Luigi Talienti ha organizzato una nuova partita, per dare voce e visibilità ai bambini – oltre 100mila ogni anno in Italia – che hanno un genitore recluso, per sensibilizzare istituzioni, sistema carcerario, media e opinione pubblica affinché non vengano emarginati solo perché figli di detenuti. Sugli spalti, a tifare per i propri papà, mariti e figli, ci saranno i parenti.
“Vogliamo che sia una festa tra famiglie – spiega Luigi Talienti – Questa volta prenderanno parte all’iniziativa anche alcune autorità cittadine, con rappresentanti del Provveditorato, del Comune e dell’Ordine forense. È importante che anche le Istituzioni condividano con noi volontari, con la Direzione, con l’Area Educativa e il corpo di Polizia Penitenziaria momenti così intensi: in fondo, queste iniziative hanno come obiettivo l’apertura del carcere al territorio e alla comunità. Con alcune realtà, come il CSV Foggia, il CPIA1 e l’ACSI collaboriamo già proficuamente da tempo e realizziamo importanti attività, anche grazie all’aiuto prezioso del cappellano, Fra’ Eduardo Giglia”.
“Il carcere di Foggia – sottolinea il Presidente del CSV Foggia, Pasquale Marchese – è sempre molto attento e disponibile con il mondo del volontariato. Queste occasioni, così come le attività culturali e le presentazioni di libri in carcere, possono creare un collegamento fra l’Istituto Penitenziario e la città. Grazie alla collaborazione e alla disponibilità del direttore, Mariella Affatato; dell’Area Educativa, coordinata da Eleonora Arena e dell’intero corpo di Polizia Penitenziaria, è possibile realizzare diversi progetti presentati dalle realtà del Terzo Settore, con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Foggia. In questi percorsi trattamentali è sempre importante ricordare quale ruolo determinante abbia la famiglia. Il genitore in carcere attraversa un momento grave di disorientamento e necessita di un sostegno per recuperare un’identità genitoriale persa o da ricostruire. Così, allo stesso modo, le famiglie e i bambini in particolare, hanno bisogno di rinsaldare i legami con il proprio genitore ristretto.
“Con queste iniziative – aggiunge Talienti – tentiamo di aiutare le famiglie, cercando di garantire ad ogni bambino la possibilità di non interrompere i rapporti con i propri genitori. In questo modo, vogliamo riportare l’attenzione sulla necessità che le persone detenute abbiano dei momenti di condivisione familiare, momenti nei quali ci si ritrovi e si abbia il tempo per partecipare a qualcosa di positivo tutti insieme. Tra l’altro, l’iniziativa segna anche l’inaugurazione della manifestazione “Sportivamente 2017”. Tutte attività che arricchiscono l’animo e il cuore di una persona che dona se stessa per gli altri”.
Intanto, continuano le presentazioni degli scrittori in carcere, nell’ambito del progetto “Lib(e)ri dentro”, che vede impegnati l’associazione Leggo QuINDI sono, il CSV Foggia e libreria Ubik. Il 3 marzo scorso, una simpaticissima Stefania Divertito ha intrattenuto per oltre un’ora circa 50 detenuti, tra sezioni maschili e femminile. I presenti hanno ascoltato la storia di Gemma Ranieri, protagonista dell’ eco-thriller “Una spiaggia troppo bianca”, giornalista in un quotidiano free press e amica di Vincenza, detta Vic. Un pomeriggio di risate e applausi.