La segreteria provinciale di Foggia del sindacato FAST Confsal esprime preoccupazione riguardo alla situazione dei lavoratori dell’Agritre, azienda che si trova nel Comune di Sant’Agata di Puglia che si occupa di termovalorizzazione e produzione di energia elettrica da biomasse, operativa da fine 2015, che occupa al momento 27 addetti con diversi ruoli.
“In questa azienda – spiega il segretario regionale Vincenzo Cataneo – il personale non è sufficiente a soddisfare le esigenze produttive h24, in quanto il numero dei dipendenti è rimasto invariato, differentemente dai turni che si sono dilatati fino a coprire 12 ore al giorno per dipendente, inserendo il turno notturno non contemplato all’inizio, senza riuscire a soddisfare le esigenze di permessi, malattie e ferie estive. Questa situazione va ad inficiare diverse sfere della vita dei dipendenti: da quella affettivo-relazionale alla sfera della salute a causa dei livelli di stress ai quali sono sottoposti”.
La situazione per i lavoratori è davvero insostenibile. “Chiediamo – spiega la FAST – un incontro su orari di lavoro e turnistica, una verifica sui rapporti di lavoro e l’inquadramento, sulla sicurezza”. I lavoratori, inoltre, chiedono la costituzione della rappresentanza sindacale unitaria, con lo svolgimento delle elezioni democratiche.
“Abbiamo inviato una richiesta di incontro all’azienda lo scorso ottobre e la risposta che abbiamo ricevuto è stata a dir poco anomala”, spiega Giampaolo Sarni, responsabile FAST per i Servizi. L’azienda infatti, anziché avviare le consuete relazioni industriali, ha chiesto l’intermediazione di Confindustria.
La FAST, infatti, sarebbe accusata di non essere firmataria del contratto nazionale Metalmeccanici, applicato in Agritre , mentre in realtà il CCNL di riferimento dovrebbe essere quello dei ‘lavoratori addetti al settore elettrico’, al di là del fatto che le attività sia di produzione di energia sia di termovalorizzazione rientrerebbero nei settori di competenza della FAST Territorio, Appalti e Servizi.
Inoltre, in questa azienda, la FAST Confsal è rappresentativa di ben il 48% della forza lavoro e tutto ciò violerebbe la legge 300/70 e le norme costituzionali in merito alla libertà democratica di scelta sindacale per i lavoratori.
L’accusa fatta lascia basito il sindacato in quanto dimentica che, per quanto riguarda la contrattazione di secondo livello, non vi è l’obbligo di essere firmatari del CCNL applicato, ma basta avere un ampio consenso dei lavoratori in azienda e la FAST Confsal Territorio, Appalti e Servizi in Agritre detiene la percentuale più rappresentativa.
La FAST, in seguito a questo atteggiamento di chiusura, quindi, ha proceduto ad attivare le procedure di raffreddamento e attende, quindi, la convocazione da parte del Prefetto.
“Auspichiamo comunque – concludono – che l’Agritre ci possa convocare e intraprendere con noi le previste relazioni industriali per confrontarci su argomenti basilari a tutela dei lavoratori. Vogliamo che lo strumento di confronto sia la concertazione e non certo gli scioperi o la procedura di raffreddamento che abbiamo dovuto avviare, nostro malgrado. Siamo disponibili al confronto. Se l’azienda non ha nulla da temere perché non si confronta con i lavoratori e con chi li rappresenta?”.