Nella giungla delle tasse universitarie, emergono gli atenei di Bologna, Foggia e Brescia. Secondo l’ultimo rapporto del Sole 24 Ore, infatti, il panorama degli atenei italiani si rivela una caotica babele che si rivela piuttosto complessa per gli studenti. Se l’Unifg è ritenuta tra le più “convenienti” perché renderebbe più “equo” il pagamento delle tasse, all’università di Pavia si sborsano 4mila euro l’anno.
“Ma i fattori da prendere in considerazione sono molto numerosi – spiegano dal quotidiano di Confindustria -, dal momento che ogni ateneo riconosce sconti in base al reddito, al merito e alle borse di studio. Il punto di partenza per tutti è l’ISEEU (indicatore della situazione economica equivalente degli universitari). Tenendo conto di tutte le variabili – che da Nord a Sud sono molto variegate con casi anche assai complessi, nei quali si prevedono molti intervalli reddituali – il calcolo non è immediato, ma il fine è nobile: rendere quanto più equo possibile il pagamento delle tasse. A oggi gli atenei più ‘convenienti’, se consideriamo l’Isee a 6mila euro, sono Bologna, Foggia e Brescia (tutti sotto i 400 euro). Le più care Venezia Iuav e il Politecnico di Milano con una media rispettivamente di 1.854 e 1.829 euro. Un dato interessante – concludono – emerge dalle rilevazioni del ministero del Lavoro che, dopo la riforma del 2015, ha evidenziato che le famiglie degli universitari sono in generale più ricche di quelle che presentano l’Isee per altri sevizi. Sono poco più del 2% quelli nella fascia “nulla” (contro il 10% generale); un universitario su quattro è oltre i 30mila euro e uno su sette oltre i 40mila”.