Migliaia di libri venduti e flotte di visitatori. Positivo il bilancio della settima edizione della Fiera del Libro, dell’Editoria e del Giornalismo a Cerignola, che ha chiuso i battenti domenica scorsa, con lo spettacolo di musica e parole di Riccardo Sinigallia.
La tre giorni culturale targata Oltre Babele non si smentisce. Oltre 2000 libri venduti, più qualche centinaio di libri usati, per un incasso totale pari a 9mila euro, mille euro in più rispetto allo scorso anno. Un risultato che ripaga case editrici e librerie aderenti della fiducia riposta nell’evento. Quest’anno si sono aggiunte la libreria lucerina “Kublai”, la cartolibreria con annesso bookstore “Copyone” e “L’albero dei fichi”, una libreria per bambini e ragazzi che ha recentemente aperto i battenti in via Pavoncelli e che ha presentato alla platea delle “Officine Fornari” il suo progetto. Una realtà, quest’ultima, che indubbiamente ha tratto ispirazione dal consolidato connubio libri-scuola che la Fiera ha coccolato negli anni, ideando il format mattutino che rende un gioco creativo la lettura, con squadre che si sfidano a suon di libri.
Stimolare la passione per la lettura è la missione di Oltre Babele, che promuove percorsi didattici e presentazioni con l’autore anche oltre la Fiera. E le inventa tutte per sfornare fette di lettori. “Quest’anno abbiamo avuto anche due esperienze di bookcrossing –spiega Rita Oratore, tra gli organizzatori- e abbiamo aggiunto i libri al buio, che si sono rivelati un’idea attrattiva per i visitatori della Fiera. Abbiamo incartato alcuni volumi e li abbiamo posizionati su un banchetto, con su scritte delle frasi che incuriosivano e invitavano alla lettura e devo dire che l’iniziativa ha riscosso successo e ne sono stati acquistati diversi”.
Il più venduto in assoluto “Io Sara. Dalla A alla Z”, pubblicato in 150 copie letteralmente andate a ruba. Il libro, che raccoglie i pensieri e le riflessioni della piccola Sara Ciafardoni, affetta da una grave patologia che la costringe a letto, è stato protagonista degli appuntamenti fieristici, suscitando commozione e solidarietà (i ricavi saranno devoluti alle cure mediche per la piccola Sara).
Tra gli appuntamenti più seguiti quello della giornata conclusiva con Catena Fiorello, che ha presentato il suo “L’amore a due passi”, e la presentazione del libro di Pierluigi Battista, “Mio padre era fascista” (a cura di Fondazione Tatarella). Anche il seminario specialistico sulla comunicazione alternativa aumentativa, con Maria Grazia Fiore e Manuela Mennitti, in collaborazione con il Club per l’Unesco di Cerignola, ha riscosso successo di pubblico. Deludente, invece, la platea per “Io morto per dovere. La vera storia di Roberto Mancini, il poliziotto che ha scoperto la terra dei fuochi”. Un appuntamento che ha scavato nel dolore di Monika Dobrowoloska Mancini e nell’impegno civile del marito. E ha aperto una riflessione in parallelo sui rifiuti tombati della Capitanata avvelenata dalle ecomafie. “Credo che la vostra condizione, sia peggiore di quella della Terra dei Fuochi. Almeno noi abbiamo la consapevolezza di quello che accade”, l’inconsapevole affondo della vedova Mancini che sembra accusare proprio le assenze che non ci si aspettava. Tra il pubblico nessun esponente delle associazioni ambientaliste, nemmeno un rappresentante della Polizia di Stato. Non pervenuti gli amministratori comunali, per tutta la durata dell’evento, fatta eccezione per l’appuntamento organizzato dalla Fondazione Tatarella, a cui ha preso parte il sindaco Franco Metta.
Non spaventa il disinteresse dell’amministrazione, a livello comunale, come regionale. Si fa più fatica senza il sostegno pubblico, ma finchè “la città risponde”, gli organizzatori non mollano. Parola di Rossella Bruno. “Registriamo sempre più affetto, di anno in anno, per la Fiera. Un apprezzamento –sottolinea il presidente di Oltre Babele- che va al di là dei gangli aministrativi. La città va da una parte e l’amministrazione dall’altra, ma questo non ci scoraggia, anzi”, rassicura la Bruno, che in occasione della conferenza stampa di presentazione del programma aveva lanciato l’allarme sul futuro dell’evento. “La nostra energia è la stessa –continua- e la volontà di continuare c’è, però, in effetti, se vogliamo mantenere questi livelli, ogni anno diventa sempre più difficile. Gli sponsor sono sempre gli stessi, sono sempre le stesse persone che investono in tutto nella nostra città. Non c’è un privato, uno più di tutti, che abbia preso a cuore la fiera. Per questo è faticoso. Abbassando l’offerta, forse, sarebbe più semplice, ma per mantenere alto il livello serve la collaborazione di tutti. Credo che la Fiera meriti di andare avanti”.
Lo testimonia il fatto che col tempo è diventato un evento che sposta visitatori non solo dai comuni viciori, mantenendo alti i livelli di affluenza, con la partecipazione massiccia degli studenti (800 adesioni ai laboratori). Quest’anno si sono affacciati visitatori anche da Vasto e Molise, Ariano Irpino, oltre che da Canosa, Barletta, Foggia, San Giovanni Rotondo, Manfredonia, Orta Nova, Stornara e Stornarella, Lucera, Candela e Ascoli Satriano.
Se pur ripaga il gruppo di volontari della cultura delle fatiche e sacrifici profusi, l’entusiasmo e partecipazione che i singoli lettori investono nella “Fiera del Libro” di Cerignola non basta a ipotecarne il futuro. Se il governo cittadino non se ne cura, ancor meno si può sperare in un interessamento regionale. Dall’Ufficio Cultura della Regione Puglia, la richiesta di considerazione che l’asp “Oltre Babele” ogni anno inoltra, riesce a strappare appena il patrocinio gratuito. Un logo nulla aggiunge alla programmazione. Bisogna adottarla per mantenerla in vita e conferirle un più ampio respiro.