Una marea di risorse. Il Patto per la Puglia potrebbe l’ultimo treno per lo sviluppo della Capitanata. Logistica e sanità le direttrici che dovranno trascinare le sorti del territorio. Ne è convinto il presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice, che alla vigilia del primo incontro operativo in Provincia, manda un messaggio chiaro: “Verranno tenuti in considerazione solo i progetti esecutivi e immediatamente cantierabili, adesso ci giochiamo tutto: non possiamo farci trovare impreparati”. La mente corre veloce al fallimento della pianificazione strategica di Area Vasta. Anni di incontri, progetti vecchi recuperati all’ultimo momento nei cassetti dei singoli enti, fino alla decisione della Regione Puglia di “riprendersi” il potere decisionale per via dell’incapacità di autodeterminazione dei territori.
“Non dobbiamo più commettere questo tipo di errore – spiega il numero uno di via Valentini Vista Franco – , perché finora ci siamo lamentati della scarsa considerazione del governo centrale e regionale. Adesso, però, le risposte sono disponibili. Dobbiamo dimostrare di essere capaci di correre, dopo una concertazione produttiva e non più schiacciata su logiche campanilistiche”. “Dovremo dotarci di un sistema portuale adeguato – continua Rotice -. Manfredonia al pari di Bari e Brindisi siede al tavolo della pianificazione con le altre autorità portuali. Punteremo a velocizzare il trasporto delle merci e dei passeggeri. L’arrivo delle crociere sul Golfo, ad ottobre prossimo, sarà la prima verifica della capacità di essere attrattivi. Poi grazie agli investimenti sul retro-porto, la zona Asi di Foggia, punteremo a dare risposte alle esigenze commerciali. È paradossale sostenere costi ulteriori per il trasporto su gomma in alcuni casi, come ad esempio nell’arrivo del grano a Bari o a Salerno e Napoli per il settore lapideo. Proveremo a convogliare tutto a Manfredonia”.
Restano i dubbi sul capitolo aeroporto Gino Lisa, nella certezza tuttavia di portare a termine gli investimenti per l’allungamento della pista (circa 14 milioni di euro). Nelle more, però, bisognerà capire se la Capitanata sarà capace di attrarre compagnie di rilievo per ritagliarsi uno spazio nel mercato già monopolizzato da Bari. “Stiamo lavorando per velocizzare i trasporti, nell’attesa di capire se saremo in grado di mantenere un aeroporto a Foggia – continua il presidente di Confindustria -, decisivo in questo senso è la spinta che dovrà essere data nell’eliminazione della strozzatura (da Campomarino, ndr) alla dorsale Adriatica e, sull’altro asse, sull’alta velocità Bari-Napoli”. L’altro perno di sviluppo sarà la sanità, con il tentativo di integrazione spinto del pubblico e del privato finalizzato alla riduzione della mobilità passiva. “Il policlinico di Foggia con la cardiochirurgia dovrà fare il salto di qualità – conclude Rotice -, accompagnato da una rete privata di operatori che, con un ruolo complementare, servirà ad allargare il ventaglio delle specialità disponibili e dell’offerta di salute necessaria per attrarre pazienti dalle regioni e province limitrofe. Ribadisco: evitiamo di farci dire dall’esterno che non siamo capaci di programmare e di decidere le sorti di un territorio le cui potenzialità sono per gran parte inespresse”.