Medicina legale di Foggia al top in Italia, arrivano le risorse contro la fuga di cervelli

Emanuela Turillazzi e Cristoforo Pomara

La medicina legale di Foggia conferma il primato in Italia. A parlare, dopo la classifica Anvur (Capitanata al vertice, Verona seconda), sono i risultati della ricerca, con circa 1,2 milioni di euro in progetti negli ultimi anni. Roba da far impallidire gli altisonanti atenei del Nord. La strada tracciata in Capitanata dal professor Vittorio Fineschi – ordinario a Roma e ormai consulente accreditato per i casi più importanti d’Italia, come l’omicidio di Giulio Regeni – è stata raccolta da un gruppo di docenti e ricercatori, guidata dalla direttrice Emanuela Turillazzi e da Cristoforo Pomara.

Entro aprile 2017, verrà consegnato il Firb (Fondo per la ricerca di base), il progetto da 864mila euro coordinato dall’Unifg che ha coinvolto le università “La Sapienza” e “La Cattolica” di Roma e l’Università di Verona. I giovani ricercatori foggiani hanno lavorato sull'”abuso-dipendenza da anabolizzanti e nuove sostanze psicoattive (Smart Drugs) quale piaga sociale di interesse sanitario e giuridico”. Oltre ai danni d’organo nella popolazione sportiva giovanile: evidenze epidemiologiche, biochimiche, patologiche, tossicologiche e meccanismi di controllo. Un tema che è diventato d’interesse dopo i drammatici casi di cronaca che hanno sollevato il problema dell’uso di sostanze dopanti nelle palestre.

Il progetto di ricerca è stato valutato primo progetto italiano tra gli ex equo totalizzando un punteggio di 99/100. Ha riportato il massimo della valutazione, 100/100, nelle fasi preselettive ad opera di revisori esterni anonimi del CINECA che si sono così espressi sul parametro curriculum coordinatore: “La qualificazione scientifica del coordinatore scientifico è assolutamente di primo piano sia per profilo curriculare formativo che per pubblicazioni scientifiche collocate in riviste ad alto Impact factor e di estrema eterogeneicità, a significare la capacità di penetrazione editoriale del Gruppo di ricerca proponente. Il coordinatore scientifico presenta un curriculum vitae di assoluto valore che lo pone ai primi posti tra i giovani top scientists del settore disciplinare”.

Forse è anche per questo, per le importanti prospettive di sviluppo di un gruppo giovane, che Foggia è stata ben considerata nel Prin (Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale) da 300mila euro con “La Sapienza” di Roma e l’Università di Catanzaro. “Non abbiamo concorrenti in Italia – spiega Cristoforo Pomara -, siamo un punto di riferimento importante, soprattutto nella tecnica autoptica e nell’esame istologico. Con le nostre attività copriamo quasi tutta la Puglia e gran parte della Campania”. Solo che, negli ultimi tempi non sono mancati intoppi di vario genere. A cominciare dal disimpegno dell’Asl di Foggia che non ha voluto confermare nell’atto aziendale il centro di Tossicologia forense di Cerignola. Un paradosso nella regione governata dall’ex pm Michele Emiliano e sempre più contrassegnata dall’escalation di episodi criminali. Invece di potenziare l’unico centro pubblico della Puglia (peraltro in attivo nei conti), si è deciso di schiudere la strada ai privati.

La ricerca avanza, dunque, mentre la politica guarda altrove. Ma tra macchine, provette e reagenti ospitati negli spazi del Colonnello d’Avanzo, nessuno vuole demordere: “Siamo fieri dei risultati che stiamo portando a casa – spiega la direttrice Turillazzi -, le risorse che ci stanno arrivando dimostrano la qualità del nostro lavoro e del nostro gruppo di ricerca. Continueremo su questa strada – conclude -, per dimostrare che al Sud si possono offrire possibilità di ricerca ed evitare la fuga di cervelli che sta impoverendo l’Italia, ipotecandone una parte importante di futuro”.