Da un lato una scuola di formazione professionale dedicata esclusivamente all’arte del gelato, dall’altro gli Istituti scolastici che hanno a cuore il futuro occupazionale dei propri studenti. Un connubio che ha sfornato nuovi giovani artigiani del dolce gusto, a lezione dal maestro gelatiere Luigi Perrucci, persino dalla Sicilia. Sono stati consegnati ieri gli attestati di frequenza nel corso della cerimonia che si è tenuta in serata presso l’auditorium dell’Istituto Agrario “Pavoncelli” di Cerignola, a seguito del convegno dedicato al gelato artigianale.
In tutto 18 i neodiplomati che hanno frequentato il corso professionalizzante della Scuola del Gelato 2.0 di Cerignola, in parte studenti meritevoli del nuovo corso di studi “Enogastronomia e ospitalità alberghiera” del “Pavoncelli”, congedatisi col massimo dei voti e vincitori di borsa di studio, e a maggioranza, studenti dell’Istituto Alberghiero “Principi Grimaldi” di Modica, in provincia di Ragusa. Questi ultimi avevano già frequentato un mese fa il corso base ed entusiasti sono tornati, accompagnati da due docenti, per proseguire con il corso intermedio, usufruendo di 6 borse di studio donate dal direttore della Scuola del Gelato. Una qualifica immediatamente spendibile nel mondo del lavoro, dal momento che recentemente la Regione Puglia, aggiornando il Repertorio Regionale delle Figure Professionali, tra le le nuove figure include quella del “Tecnico di laboratorio di gelateria”.
“Non abbiamo mai pensato di attivare nel nostro istituto un laboratorio di gelateria, perchè costa tanto. Grazie al maestro Perrucci questi ragazzi avranno una chance a livello lavorativo, con una marcia in più rispetto a quello che ho potuto offrire loro in cinque anni. É necessario questo connubio tra pubblico e privato”. Lo ha sottolineato il dirigente scolastico siculo, Bartolomeo Saitta, intervenuto all’appuntamento in casa del collega cerignolano Pio Mirra. Presenti anche il presidente dell’Associazione italiana Gelatieri, Nicola Netti, Angelo Ippolito, presidente di Confagricoltura Cerignola, e il presidente della sezione cittadina della Cna, Pietro Saccinto.
“Oggi grazie a Gino questi ragazzi intraprenderanno questo mestiere e si potrà continuare a diffondere la cultura di questo prodotto artigianale”, è intervenuto il presidente Netti, originario di Castellana Grotte. “In Italia ci sono circa 42mila gelaterie ma appena 10mila sono di veri gelatieri, che producono e vendono il gelato. Le altre sono solo rivendite. La mia prima targa da presidente dell’associazione l’ho consegnata proprio a Cerignola –ha continuato- e al maestro Luigi Perrucci. A lui e alla sua iniziativa va il plauso di tutta l’associazione e soprattutto dei maestri pugliesi, perchè finalmente possiamo dire a gran voce di avere un grande maestro in Puglia”. L’associazione, fa sapere il presidente, sta provvedendo alla pubblicazione di una guida sulle “strade del gelato” delle cui pagine pugliesi si occuperà il maestro cerignolano.
Il suo primo approccio col gelato é un ricordo in calzoni corti. Aveva 8 anni Gino Perrucci quando per la prima volta assaggiò il gelato. A quei tempi non era un bene di consumo accessibile a tutti e si sentì lusingato quando il padre gliel’offrì. “Da quel giorno non ho più distolto lo sguardo dalla macchina e ho capito che mi affascinava il mondo del gelato”, ha raccontato alla platea. Dopo il diploma in chimico conseguito proprio al “Pavoncelli”, ha allenato e perfezionato il suo talento nel laboratorio di famiglia. Poi, col tempo, si è diplomato in Scienze e tecniche del gelato a Bruxelless, divenendo così maestro gelatiere e trasferendo la sua arte attraverso docenze in giro per il mondo e in Italia. Oggi la sua passione lo spinge a continuare la via dell’insegnamento, attraverso i laboratori della sua Scuola inclusiva, aperta a tutti, non solo agli studenti. Le aule sono attrezzate per i corsisti con disabilità, per i quali la frequenza dei corsi è totalmente gratuita. Agevolazioni sono previste anche per i disoccupati di ogni età e per le aziende interessate ad attivare convenzioni.
Durante l’incontro si è discusso non solo dalle opportunità occupazionali per le ricercate figure di artigiani del gusto che attraverso la scuola si aprono, ma si è affrontato anche il tema della qualità delle materie prime del terriorio locale utilizzate per la trasformazione dei prodotti e delle propietà nutrizionali del gelato. Su questo punto è intervenuto il biotecnologo Alberto Calabrese, spiegando come il gelato rappresenti un pasto completo e mangiarne aiuta a combattere lo stress, in quanto stimola la serotonina che è l’ormone del buonumore e della felicità.
Attingendo al ricco paniere delle materie prime del territorio, il gelato diventa anche occasione di sperimentazione di nuovi gusti, discostandosi dalla tradizione. E l’invito ad “inventare” ai neodiplomati gelatieri lo ha rivolto il noto chef orsarese Peppe Zullo, che proprio con il maestro Perrucci ha ideato i gelati dell’orto, deliziando i palati dei suoi studenti nordamericani con inconsueti accostamenti di pomodoro e basilico come gelato aperitivo o sedano e canestrato. “Abbiamo realizzato i sorbetti dell’orto e ho ancora l’acquolina in bocca per quello zucca e peperoncino”, ha ricordato Zullo. “Imparare, inventare poi cucinare, è quello che dico sempre ai miei studenti. È importante fare cose diverse dagli altri altrimenti ci livelliamo. Dal nostro territorio traete spunto. Mi spaventa, chi, parlando di alimenti e materie prime, pensa a risparmiare. Importante è investire sulla qualità delle materie prime e accertarsi della provenienza. Preparate buoni gelati e fateli coi prodotti della nostra terra”, l’invito rivolto ai diplomati.
In conclusione, il loro momento di orgoglio. Hanno avuto modo di dimostrare quanto siano stati capaci di fare durante la settimana intensiva di studio pratico e ricerca con una degustazione del gelato preparato con le proprie mani.