Il 13 per cento di superfici in meno quest’anno sui campi di pomodoro del Foggiano, il dato ufficiale comunicato dal Polo distrettuale del Pomodoro del Centro-Sud fotografa un quadro di stanchezza da parte delle aziende agricole che sarebbe bene non ignorare. Confagricoltura aveva auspicato, nell’inverno scorso, una risposta responsabile da parte delle aziende considerati tutti i guasti di mercato derivanti dal surplus produttivo delle scorse campagne. “E’ dunque un risultato per certi versi significativo questo 13 per cento in meno di superfici coltivate a pomodoro – sottolinea il presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano – che denota innanzitutto come la nostra associazione abbia saputo inquadrare il momento critico di mercato e della produzione, lanciando un appello alla responsabilità delle imprese che, siamo convinti, sia stato recepito. Di converso – aggiunge Giuliano – non si possono ignorare altri fattori di una campagna appena cominciata e che comunque può riservare ancora sorprese. Diciamo subito che il calo del 13% va ascritto anche alla stanchezza dei terreni per cui molte imprese sono state indotte quest’anno a non coltivare pomodoro. Non c’è dubbio tuttavia che l’atteggiamento delle imprese e le scarse performance del mercato nelle ultime annate abbiano prodotto questo risultato. L’auspicio è che il settore sia di fronte a un ravvedimento complessivo del sistema pomodoro a livello nazionale ed europeo e che il calo di produzione probabile, a questo punto, introduca elementi di novità in grado di rivitalizzare un’economia troppo schiacciata sui prezzi bassi a discapito però solo della parte agricola”.
Confagricoltura Foggia, si ricorda, considera “completamente insoddisfacente” l’accordo sul prezzo del pomodoro da industria e aveva chiesto la conferma dei contratti stipulati un anno fa con le industrie di trasformazione che prevedevano prezzi tra i 95 euro/tonnellata (per il tondo) e 105 euro/ton (per il lungo), un prezzo orientativo che per Confagricoltura si sarebbe potuto confermare anche per la campagna in corso. I prezzi attuali invece si attestano al momento intorno all’otto per cento in meno con un’ulteriore riduzione dei margini di guadagno per le imprese.
“Non possiamo dunque che auspicare un’ulteriore riduzione delle superfici in Capitanata – conclude Onofrio Giuliano – nella consapevolezza che il settore, agricoltori e industrie insieme, acquisisca gli strumenti necessari per una ripresa del mercato su basi un po’ più remunerative per la produzione agricola. Non vogliamo che la produzione di pomodoro in Capitanata perda colpi, ma l’esatto contrario. Serve però una revisione complessiva della domanda e dell’offerta che può passare solo attraverso un contenimento dell’offerta”.