“I servizi per la salute devono garantire efficienza per i cittadini, ma chi ci lavora deve essere retribuito con equità”. Lo ha affermato l’assessore e consigliere regionale del Partito Democratico, Raffaele Piemontese, durante una riunione da lui stesso promossa, stamattina, con i lavoratori del Centro Unico di Prenotazione degli Ospedali Riuniti, in stato di agitazione dopo il subentro della Gpi di Trento, aggiudicataria dell’appalto che ha esternalizzato il CUP per i ticket.
“Ho chiesto che all’incontro fossero presenti l’Azienda Ospedaliero Universitaria OORR, la Gpi di Trento e il sindacato – sottolinea Piemontese – perché fosse chiaro a tutti che non è tollerabile si registrino penalizzazioni sull’inquadramento e sugli stipendi dei lavoratori, i quali hanno subito un decurtamento di 250 euro sulle buste paga mensili, con l’aggravante di procedere, contemporaneamente, a fare sette nuove assunzioni: rigore, trasparenza ed equità valgono per il management pubblico come per il management privato, quando si ha che fare con le risorse e i servizi pubblici”.
“La misura minima che mi pare giusto assumere – rileva l’esponente PD – è elevare subito da 36 a 40 ore il nuovo contratto che lega i ventitre lavoratori storici”. “Il miglioramento del servizio attraverso questo nuovo schema adottato dalla direzione degli OORR – osserva l’assessore regionale – è uno sforzo molto apprezzabile e condivisibile, soprattutto perché riguarda il settore in cui il servizio sanitario regionale sta faccia a faccia con i cittadini che chiedono una prestazione all’azienda ospedaliero-universitaria”.
“Proprio per questo – conclude Piemontese – il buon senso avrebbe dovuto suggerire di risolvere prima la situazione critica dei lavoratori storici in stato d’agitazione e solo dopo procedere a nuove assunzioni sulla base del rimanente monte ore del servizio appaltato. Perché tutta questa fretta da parte della Gpi di Trento? È francamente molto discutibile che esordisca a questo modo il privato chiamato a modernizzare un segmento così delicato del sistema sanitario pubblico”. In settimana è previsto un incontro tra la società e il sindacato più rappresentativo, la Uil, per capire se ci sono i margini per un aumento del monte ore (così da ridurre le differenze stipendiali).