Nel corso del procedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Monte Sant’Angelo per presunte infiltrazioni mafiose, il Ministero dell’Interno aveva richiesto al Tribunale civile di Foggia di emettere (ai sensi dell’art. 143 comma 11 del Decreto legislativo 267/2000) il provvedimento di incandidabilità del sindaco Antonio Di Iasio e dei consiglieri comunali Damiano Totaro e Vincenzo Totaro. Ma come anticipato dalla nostra testata, la richiesta è stata rigettata e ora il Ministero dovrà pagare le spese processuali.
“Il Tribunale civile di Foggia – commentano da “Iniziativa Democratica” -, con propria sentenza del 17 maggio 2016, ha rigettato la richiesta di incandidabilità, condannando il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese legali. La motivazione del rigetto della suddetta istanza è chiara e identica per tutti e tre gli amministratori: non sussistono elementi concreti, rilevanti e univoci circa il collegamento/condizionamento tra il sindaco e i due consiglieri comunali da una parte e taluni soggetti appartenenti a organizzazioni mafiose, dall’altra.
Sappiamo bene – continuano – che questa sentenza non ha né può avere una ricaduta diretta sulla prossima sentenza del TAR (attesa per il 20 luglio) relativa al ricorso contro il decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del Consiglio comunale. Tuttavia, è indubbio che essa costituisce un primo importante risultato lungo il percorso di recupero dell’onorabilità della nostra millenaria Città, che vogliamo ribadirlo con serenità e piena consapevolezza che non è affatto mafiosa. Abbiamo avuto e continueremo ad avere piena fiducia nella Magistratura al di là dell’esito che avrà questa triste vicenda. Ci auguriamo, per il bene della nostra Comunità, che in uno Stato di diritto le fondamenta dei castelli di sabbia non sopravvivano alla marea implacabile della Verità e della Giustizia”.