La ditta vincitrice dell’appalto per i lavori di mitigazione-eliminazione del dissesto idrogeologico a Marina di Lesina è la “Cantieri costruzioni cemento”. La sentenza del Consiglio di Stato è del 3 febbraio scorso. Il ricorso presentato dalla seconda classificata contro la prima per l’aggiudicazione dell’appalto rimette in moto la storia infinita dei lavori di rafforzamento e impermeabilizzazione del canale che porta al mare e su cui insistono numerose abitazioni.
Entro 45 giorni – come da contratto stipulato dalla Regione Puglia tramite la Protezione civile con un’altra ditta e con un altro appalto, in tutto si tratta di tre aggiudicazioni diverse per 22 milioni di euro da utilizzare – cominceranno le verifiche di stabilità. Quei 16 condomini in zona a rischio erano stati sgombrati e poi rioccupati dai proprietari in una lunga odissea di analisi della situazione e indagini effettuate dall’Autorità di bacino, studi che, nel tempo, sono costati 1 milione di euro. Altri 22 milioni di euro di fondi Cipe sono fermi da tre anni in attesa dell’approvazione del progetto dopo l’aggiudicazione della gara. L’ultimo intoppo per l’inizio dei lavori era appunto il ricorso presentato da due ditte concorrenti.
L’iter dal progetto del 2011
L’iter si ferma ad aprile del 2014 quando una conferenza di servizi presso il Genio Civile di Foggia – alla presenza del Parco del Gargano, Autorità di Bacino, Regione, Comune di Lesina, Corpo Forestale – diede l’ok al progetto esecutivo per la creazione di una membrana di isolamento sul canale Acquarotta. I rilievi da cui sono partiti i progetti risalgono al 2011. Si tratta di un studio di Michela De Salvia, geologo consulente del Comune di Lesina, sullo scioglimento dei gessi e sulle infiltrazioni causate dal moto delle maree oltre che un’analisi specifica della zona “Pietre Nere” di origine vulcanica. Un punto d’arrivo dopo l’allarme di qualche anno fa della Regione sul “delocalizzare la zona con l’aiuto dello Stato”, addirittura. Dunque si dovrà tornare in conferenza di servizi per riacquisire nuovamente i pareri sul progetto dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
Tucci: “Controlli a breve sugli stabili”
Per questo, secondo il sindaco di Lesina Pasquale Tucci “è impossibile dare dei tempi per l’inizio di questi lavori”. Invece assicura la verifica degli edifici entro 45 giorni e che si è in attesa di una risposta della Regione per i lavori di fogna bianca per cui nel 2001 sono stati impegnati 600mila euro: “Si tratta di un progetto che deve essere completato e per cui aspettiamo i finanziamenti regionali”. Nella mole di studi, lungaggini e cavilli che hanno bloccato i lavori e la soluzione del problema in una delle zone naturalisticamente più belle del Parco del Gargano, la mancanza della fogna bianca era stata individuata come “concausa” del dissesto.
Il belvedere lungo la sponda del canale è impraticabile: “Io spero di recuperare quest’area al più presto perché non essendo utilizzata è in stato di degrado e abbandono”. L’anno scorso ‘Striscia la notizia’ fece visita alla zona denunciando la situazione. Il sindaco disapprova: “Qui ci sono tante cose belle, un territorio che stiamo rivalutando dalla laguna al mare, perché non ne parlate? Altro che la sceneggiata su Marina di Lesina”.