Da una parte c’è il vecchio direttore generale, Antonio Tulino, che ancora non liquida la dubbia srl messa in piedi per gestire assunzioni e servizi. Dall’altra, c’è la verifica sui contratti a tempo indeterminato “senza un regolare concorso” che dopo un anno e mezzo ancora non si chiude. Per questo, dopo la nomina del commissario straordinario Stefano Catapano – che nei giorni scorsi ha nominato dg la chiacchierata De Leo – da Bari hanno pensato bene di nominare un “commissario bis”, Cristiana Corbo.
Nell’atto del primo dicembre scorso è riportata la “mission” che il tecnico dovrà affrontare nei prossimi sei mesi: “Verifica della legittimità delle procedure assunzionali del richiamato Ente e di proporre eventuali atti consequenziali”. Dunque, non è bastato il lavoro di Catapano per comprendere come sia stato possibile arrivare a dei contratti a tempo indeterminato – in un ente pubblico – senza una adeguata procedura concorsuale (ben pubblicizzata). Anche perché il commissario in tutto questo tempo non sarebbe riuscito ad individuare nemmeno il Rup, responsabile unico del procedimento, che lavorasse sulle carte per tirar fuori la verità.
Le sabbie mobili di viale degli Aviatori avrebbero impantanato anche lui nelle nebbie dell’amministrazione precedente. “Le delibere per le quali è stato chiesto il commissariamento sono 4 e riguardano altrettante assunzioni, non si può pensare che la De Leo sia l’unica ad esser in dubbio”, commenta a l’Immediato Catapano. Certo, ma davvero non si poteva attendere ancora un po’, il tempo di far luce sulla verità amministrativa, prima di nominarla direttore generale? “Abbiamo concluso un iter per un obbligo che non è stato mai adempiuto dall’Asp – continua il commissario -, si tratta di un incarico a tempo che costerà molto meno all’ente. La De Leo, inoltre, è molto preparata e potrà dare molto a questa realtà. In ogni caso, l’esperienza ha un peso anche se è in corso una procedura di valutazione della legittimità delle assunzioni”.
Detto in altri termini: semmai si stabilirà che l’assunzione a tempo indeterminato non è stata regolare, il curriculum continuerà ad essere intatto. Perché l’esperienza maturata in un incarico eventualmente ricevuto senza concorso, produce meriti che nessuno può più togliere. Fino alla promozione a direttore generale.