
I funghi svolgono un’importantissima funzione regolatrice dell’ecosistema e pertanto rientrano tra le risorse più importanti del polmone verde del Parco nazionale del Gargano in termini di biodiversità, spesso depauperata dalla raccolta indiscriminata e dalla non adeguata preparazione dei cercatori occasionali che possono mettere a rischio la salute del consumatore, come confermato dai tanti casi di intossicazione da funghi (40 nel 2014 e 51 fino a novembre 2015) registrati dal Centro Antiveleni di Foggia, l’unico della Puglia. Di qui l’esigenza di effettuare uno studio scientifico che possa valorizzare, tutelare e valutare qualitativamente e quantitativamente le specie fungine presenti sul Gargano.
Questa mattina, presso la direzione generale degli Ospedali Riuniti, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra il Parco del Gargano e l’Università di Foggia, che ha dato ufficialmente l’avvio al progetto di ricerca che vedrà coinvolto anche il Centro Anti Veleni. “Questo è un progetto molto importante – spiega il presidente del Parco del Gargano, Stefano Pecorella – perché porta con sé un triplo salvataggio: della cultura, delle vite umane e della biodiversità. Il Gargano vanta la presenza di oltre 2000 specie di funghi, numeri enormi per un’area così circoscritta. Non è un caso che la società micologica scelga sempre il nostro Gargano come location per i convegni nazionali”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato, oltre al presidente Pecorella, il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Foggia Antonio Pedota, il prorettore dell’Università di Foggia Milena Sinigaglia ed Anna Lepore, direttore del Centro Anti Veleni. Dopo aver effettuato una mappatura dei funghi del Gargano, i ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia, unitamente a quelli del Centro Anti Veleni, valuteranno attentamente la presenza o meno di sostanze inquinanti, metalli pesanti e/o agenti patogeni all’interno degli stessi funghi. Da un’accurata ricerca effettuata presso il Ministero della Salute emerge l’unicità di un progetto del genere nel Sud-Italia.
“Con lo studio sui funghi – conclude Pecorella – diamo soltanto il via ad una serie di altri progetti che ci vedranno coinvolti con l’Università. A breve chiederemo alla Regione che il Parco, con i Comuni interessati e con il supporto scientifico dell’Università e delle Asl, diventi l’Ente formatore per il rilascio dei patentini per la raccolta dei funghi”.
Sempre con il dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia e con quello di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, il Parco del Gargano allestirà presto l’ “Unità mobile Gargano”, una vera e propria clinica mobile veterinaria con a bordo un esperto di igiene e tecnologia degli alimenti che sarà in grado di fornire all’occorrenza e sul posto, un fondamentale supporto ad allevatori e piccoli produttori artigianali.