“Negare al territorio di Capitanata un aeroporto per 2 milioni di euro che potrebbero essere spalmati negli altri 30 anni di concessione per Adp è una scelta di carattere politico”. L’ultimo carteggio fra la commissione europea e la Regione Puglia sui finanziamenti di Stato (14 milioni) per l’allungamento della pista Gino Lisa rimanda a “prossime integrazioni” sul tema circa l’aspetto più problematico della vicenda: chi sarà il cofinanziatore del progetto con il richiesto 25% a carico del soggetto beneficiario. Il bando estivo è andato deserto, la commissione europea ha rilevato uno “scarso interesse del mercato”. Senza il cofinanziamento si rischia di chiudere l’istruttoria con la scomparsa dalla scena della commissione europea che qualche segno di insofferenza lo mostra.
L’avvocato Maurizio Gargiulo, rappresentate del comitato “Vola Gino Lisa” si indigna: “Le osservazioni della commissione europea sono catastrofiche, come quella della Regione Puglia, del resto. Il consiglio che ci viene dato è di pensare al Sieg, a un aeroporto di interesse generale per le zone disagiate, un escamotage con cui si supererebbero i vincoli del mercato. Ma se fosse stato così dovevano dircelo 2 anni fa senza far perdere tempo al territorio, non è cambiato niente in questo periodo. Questa è un’omissione di carattere politico, una presa per i fondelli”.
Gargiulo ha creato in rete un “presidio permanente” per sollecitare l’attivazione dell’aeroporto: “Per il Sieg la procedura è molto lunga, altri scali del sud l’hanno attivata impiegando 2 anni, i tempi ministeriali sono quelli che sono. Noi diciamo che Adp ha la forza giuridica – non le è mai stato contestato questo dalla commisione Ue – in quanto società privata a partecipazione pubblica, ed economica per cofinanziare il Lisa. Manca quella politica”. Ma la società ha presentato un quic (quantità di indebitamento complessivo) tendente al 50%, dato che fa dire all’avvocato: “Ma allora è un dialogo fra ciechi e sordi. Noi pensiamo che non sia una cifra proibitiva, che su una pista di 1800 metri possano viaggiare i voli low cost come fanno alcune compagnie aeree a Firenze”.
Nell’ultima nota la commissione europea che si occupa di finanziamenti pubblici scrive: “Stando alla notifica, l’obiettivo principale del progetto è il prolungamento della pista di volo4 per consentire l’operabilità degli aeromobili di classe “C”, quali i Boeing 737 e gli Airbus 319. Tale intervento però, come d’altra parte riconoscono le stesse autorità italiane, non consentirebbe l’operatività degli aeromobili tipicamente utilizzati dai vettori low cost e dai tour operator per catene charter”.
Entro il 6 novembre devono essere presentate le integrazioni. L’Europa chiede chiarimenti sul traffico passeggeri, sul cofinanziatore e consiglia, eventualmente, la procedura Sieg che “potrebbe comportare un finanziamento pubblico dell’infrastruttura, un finanziamento dell’esercizio dell’aeroporto o una combinazione di entrambi gli strumenti di finanziamento”.