Continua la complicata partita a scacchi che vede contrapposta l’azienda napoletana Energas alla città di Manfredonia, in merito alla realizzazione di un deposito gpl in località Spiriticchio. Stavolta a muoversi è l’amministrazione comunale sipontina, che con una mozione presentata in questi giorni – verrà illustrata giovedì 17 Settembre al prossimo consiglio comunale -, esprime la sua ferma contrarietà al progetto, evidenziando le sue criticità strutturali e impegnandosi attivamente nella lotta e nel contrasto al deposito presso gli enti competenti.
La mozione, scritta dal consigliere comunale Alfredo De Luca del Movimento E.S.T. in concerto con gli altri partiti della maggioranza, si presenta più completa e incisiva rispetto a quella presentata qualche settimana fa dal consigliere di Manfredonia Nuova (all’opposizione) Italo Magno. Archiviate per l’ennesima volta le ormai storiche critiche (zona protetta dalla Comunità Europea sotto le sigle SIC-ZPS e difformità del progetto con il P.R.G. attuale e la futura adozione del PPTR regionale) la mozione si concentra su altri aspetti fino ad ora poco analizzati. Ad esempio “non è stato ancora presentato da Energas s.p.a. il rapporto di sicurezza così come previsto dalla Direttiva Seveso III; non sono state chiarite le modalità con cui l’impianto si connetterebbe alla S.S.89 per il transito di autobotti; inoltre, vista la non emungibilità dell’area non è chiaro come si realizzerà l’impianto antincendio che prevede una riserva idrica da 3000 mc di acqua proveniente da pozzo”.
Altri punti degni di nota, che possono risultare utili sul piano decisionale (oltre che di sicuro impatto mediatico), sono quelli che tengono in considerazione l’espressione della volontà popolare. Al punto nove si legge infatti “l’insediamento del deposito di GPL sta destando un elevato allarme sociale, tenuto conto anche della storia recente del territorio, che ha già subìto l’industrializzazione forzata e la violazione delle vocazioni territoriali da parte dello stabilimento Enichem. Questo ha prodotto gravi danni alla salute pubblica e all’ambiente che, ancora oggi, i cittadini stanno pagando sia in termini di vite umane, sia economicamente per la bonifica delle aree che per il mancato sviluppo turistico”.
Anche il richiamo alle regole dello Statuto comunale, espresse al punto 10 (“Il Comune di Manfredonia, riconosce e tutela, come valori fondamentali della comunità, la salute e l’ambiente”, oltre a “cura e programma la gestione dei beni, la tutela del patrimonio, del territorio e dell’ambiente”, sottolineando la necessità del rilancio della vocazione turistica di questo territorio) sembrano destare fiducia, in una vicenda ormai pluridecennale in cui i regolamenti sono stati più volte violati o aggirati. Fatte dunque le dovute premesse, la mozione propone dunque un impegno concreto sulle soluzioni individuate ormai da tempo: parere urbanistico negativo, ostruzionismo nella conferenza dei servizi con il Mise a Roma, e adeguamento del P.R.G. al PPTR.
La mozione proposta dalla maggioranza – in termini di soluzioni concrete – non propone dunque nulla di nuovo rispetto alla precedente realizzata dal consigliere Magno. Eppure risulta molto più credibile nelle premesse, perché omette facili allarmismi sulla questione Amendola e possibili attacchi terroristici (ai limiti del complottismo) e fornisce una visione ben più chiara e completa dei motivi che, razionalmente, sanciscono la contrarietà dell’amministrazione e del popolo tutto nei confronti del Deposito Gpl. Rimane francamente incomprensibile la scelta della classe politica di presentare due mozioni diverse sullo stesso argomento. Eppure, vista l’importanza e l’urgenza dell’intera vicenda, ci sono stati sicuramente dei contatti tra maggioranza ed opposizione per proporre una mozione unica. Qualcuno deve aver detto di no: l’ennesima dimostrazione che, anche nei momenti di emergenza, la politica non è disposta restare unità sulle questioni decisive per le comunità.