Sanitaservice ancora nell’occhio del ciclone. Dopo le dichiarazioni del consigliere regionale Giannicola De Leonardis, infatti, si muove il sindacato di base Usb, da sempre in prima linea per il processo di internalizzazione dei servizi sanitari in Puglia. “Rimaniamo della convinzione che niente viene fatto, o detto, a caso ma dietro vi è una regia chiara che punta, senza nessuna remora, alla chiusura delle società in house – dichiara il coordinatore, Santo Mangia -. Questa regia è diventata sempre più evidente con le dimissioni dell’ex assessore Tommaso Fiore (uno dei pochi, nella varie giunte Vendola, che ha difeso strenuamente non solo il diritto riveniente dal titolo V° della Costituzione e dalle varie norme europee che attribuiscono alle regioni la gestione dei servizi sanitari, ma, soprattutto, il diritto di far uscire dalla precarietà e dal ricatto migliaia di Lavoratori che per conto di cooperative o imprese operavano nei servizi sanitari) e al loro interno vi erano (e vi sono) politici regionali e le varie Lega Coop, ConfCoopertive, compagnia delle Opere che, con la internalizzazione dei servizi, avevano perso la gallina dalle uova d’oro”. Prima di proseguire: “Non è un caso, quindi, se il primo attacco alle società in house viene proprio da chi (il dottor De Leonardis) era interno a questo sistema essendo stato presidente di ConfCooperative prima di diventare consigliere regionale. Tra l’altro è paradossale che mentre non si discute più del grande scandalo di ‘Mafia Capitale’ che ha messo in luce quanto la Usb dice da almeno 20 anni e cioè che la stragrande maggioranza dei servizi esternalizzati della pubblica amministrazione sono gestite da un groviglio politico-affaristico-malavitoso (ormai lo ha accertato anche le varie inchieste della Magistratura italiana), gli attacchi siano concentrati su quelle società partecipate che, se ben gestite e controllate, dimostrano quanto la P.A. possa risparmiare e, nel contempo, i lavoratori acquisire quei diritti (non solo economici) che prima gli erano preclusi”.
“Che le Sanitaservice abbiano dei problemi a livello di organizzazione del lavoro è cosa risaputa – chiosa ancora il sindacalista – ma questo non può essere il fattore di smantellamento delle società (se si discute le soluzioni si trovano). De Leonardis o altri politici invece di spargere fango se hanno certezze di ruberie piuttosto che di bilanci falsi, denuncino tutto alla Magistratura ma la finiscano con questo stillicidio che, certamente, non fa bene né ai lavoratori né ai servizi a cui sono addetti. Al presidente Michele Emiliano chiediamo un atto di coraggio anzitutto tenendo fede a quanto da lui stesso promesso durante la campagna elettorale (‘dovranno passare sul mio cadavere se vogliono chiudere le società in house’ – era questo il senso del suo intervento a Foggia nello scorso marzo -) abrogando, da subito, le Linee Guida che – conclude -, inopinatamente, furono approvate dal suo predecessore e dall’assessore Elena Gentile nel dicembre 2013. Di certo i Lavoratori faranno di tutto per non far tornare indietro l’orologio della storia”.